lunedì 29 novembre 2010

Rivoluzioni anni duemila

Sono contro per definizione, e quindi sono contro, a differenza di tutti, questo spifferaggio gossipparo a cui stiamo assistendo grazie a Wikileaks.
Sono contro anche alle immagini 'fuori onda' della Tv, che rubano qualche parere offline, e che sono pari a ficcare il naso in casa altrui o guardare dalla serratura.
Oggi il mondo, sembra, stia perdendo la propria privacy, la propria discrezione, la propria riservatezza.
Tutto è in piazza, e quello che non è e non deve essere, viene rubacchiato dalla dispensa e smangiucchiato con le mani guardandosi alle spalle.
E non è difendere questa banda di gente, nostrana o straniera, dalle loro nefandezze.
Ma se si scrive, o si dice, qualcosa di riservato a qualcun'altro, anche se personaggio pubblico, voglio essere io ad autorizzare la divulgazione dei miei pensieri.
E poi, è inutile nascondersi, gli equilibri internazionali, i rapporti diplomatici, le politiche estere degli stati, sono questioni delicate, strategiche, e non solo per il paese in oggetto. L'importante è rispettare la legge.
Lo so che i più non sono d'accordo. Questo guazzabuglio sembra un carrozzone di teatranti di strada sopra il quale tutti sembrano salire per bassi giochetti locali.
Non mi piace. Non mi piace proprio.
La lotta politica non è fatta di chiappe, di lettere rubate, né di immagini nascoste. Né di siti internet che pensano di essere Sherlock Holmes e invece sono solo i fratellini stupidi di Arsenio Lupin.
Sembra quasi che le rivoluzioni, oggi, si facciano così.
Poco onore, pochissimo...

venerdì 26 novembre 2010

Bla bla bla...

Vi ricordate la Bossi-Fini?
Bene oggi l'ex-gerarca fa il difensore dei diritti degli extra-comunitari, dei loro figli, della loro cittadinanza negata, del loro diritto al voto.

Vi ricordate della legge elettorale 'porcata' votata in massa che sta distruggendo il paese ed è un chiaro attentato alla democrazia?
Bene l'ex fascistello con i guanti neri e l'impermeabilone, ombra di Almirante, oggi fa la battaglia per una nuova legge che ci permette di votare quello che vogliamo, gridando allo scandalo.

Vi ricordate la votazione alla camera che ha salvato Cosentino in odore di camorra, oggi al centro della polemica politica intorno ai rifiuti di Napoli?
Bene l'ex-segretario del fronte della gioventù, oggi ci racconta di legalità, di rispetto delle regole, di questione morale.

Vi ricordate il voto che ha salvato il governo qualche settimana fa?
Bene la cricca di amici dell'ex segretario del Msi, il partito dei fascisti salvati dopo la resistenza, oggi chiedono a gran voce le dimissioni del premier.

E ora la ciliegina, di stasera, di poco fa.
L'ex oppositore al governo con una ex maggioranza, dichiara che voterà la scellerata riforma della scuola e dell'università.
State certi che tra un po' si batterà per cambiare la legge, 'sbagliata nel contenuto e nella sostanza'.

Io continuo a ripeterlo...

giovedì 25 novembre 2010

No, non voglio, uffa...

I miei figli quando vogliono attenzione, quando si sentono abbandonati, quando vogliono attirare su di loro l'attenzione, picchiano i piedi, frignano, sbraitano.
In una sola parola fanno 'i capricci'.
Anche chi non ha figli conosce benissimo il fenomeno, anche perché erano piccoli anche loro e hanno contribuito a diffondere 'il morbo'.
Bene, fino a qui niente di nuovo. È la storia del mondo, della vita, delle crescita.

Ma che la prassi odiosa di frignare, picchiare i piedi, volere paterna attenzione fosse ormai una delle prassi preferite dei moderni politici nostrani, beh, questa è una novità.
I politici fanno i capricci.
I politici si arrabbiano se non vengono ascoltati, se non hanno lo spazio che pensano di dover avere, se non possono 'imporre' quello che credono sia la verità.

La storia, ultimamente, sta diventando speciosa e anche un po' noiosa.
Tralasciando tutte le volte che i politici di destra (ma anche qualcuno di sinistra), irritati da qualcosa che non piace loro, abbandonano con il broncio le trasmissioni televisive, ora è prassi battere il pugno sul tavolo, non minacciare ma dare per assodate le dimissioni a un certo punto, fino a ritirare tutto quando il papà li chiama, li rassicura, gli dà qualche caramella e qualche carezza, possibilmente non contro pelo, e tutto ritorna a posto.
La politica è diventata ormai talmente una cosa di famiglia, di gruppi ristretti, di singole persone, con un capo che di fatto è il padre padrone di tutto, che ha dinamiche, atteggiamenti, rancori, sogni e bacieabbracci tipici del menage standard di un gruppo familiare standard.
- Se non mi chiama il capo, appena dopo il voto di fiducia me ne vado, dice una.
- Se non si smette di impallinarmi, ritiro la (cosiddetta) riforma, rivela l'altra.
- Se non mi si chiede scusa pubblicamente non voto la fiducia, sbraita l'altra con la sua solita eleganza.
- Visto che ha vinto Pisapia, ci dimettiamo tutti, urlano i ragazzotti lombardi della pseudo sinistra.

Quasi tutti questi episodi, come sapete, sono scoppiati come bolle di sapone in mano a BiBì: pufffff, niente, nulla, rien, nothing.
Non hanno più dignità, spina dorsale, determinazione, rigore, rispetto per se stessi e per gli altri.

Stasera, forse è meglio mandarli tutti a letto senza cena e soprattutto prima di Carosello!

mercoledì 24 novembre 2010

Che noia!

Ieri sera, per necessità di lavoro, ho visto un pezzo di quella inutilità mediatica para-musicale che si chiama X-Factor. Per la prima volta.
Un tempo c'era la Corrida, dilettanti allo sbaraglio presentati da Corrado. Era alla radio, e poi è passata alla tv, con alterni successi.
Poi ci sono stati tutti quegli spettacoli che in tv si rincorrono con esordienti, bambini, ragazzotti, anziani. Una fiera continua di mostri che cercano o di sfondare oppure di farsi impallinare in modo imbarazzante dal pubblico.
Ma poi è arrivata la versione patinata, con una pennellata di qualità, con la pretesa di essere la Scala della musica leggera.
Di 'sto X-Factor ne parlano tutti, lo vedono tutti, lo raccontano tutti, lo amano tutti, lo seguono tutti.
Prima con quel ragazzotto mal cresciuto con la folta chioma bianca poi caduto in disgrazia per una battuta infelice.
Ora con quell'altra macchietta della musica demenziale che cerca di darsi un'aria seria e competente.
Insopportabile.
Il tutto condito da questo presentatore (si chiamano ancora così?) che non so chi sia e come mai sia lì, non particolarmente simpatico.
Un programma noioso, continuamente uguale a se stesso, in cui compaiono concorrenti, forse talentuosi, che fanno il verso ai cantanti affermati e che sognano una registrazione ad Abbey Road.
Una sequela di note, o presunte tali, in cui trovano posto tutti, ma proprio tutti.
Non fa per me, io che sono rimasto ad Abbey Road sì, ma al disco dei Beatles.
Passatemi la spocchia...

martedì 23 novembre 2010

Vuoi tu...

Siamo a buon punto, ormai.
Almeno una dei due Squali è in procinto di farsi la sua vita, di andarsene di casa.
L'altro giorno BiBì è entrata in casa - era venerdì - è dopo qualche accenno vago, ci ha comunicato ufficialmente che si sposa.
Alle nostre rimostranze, alle nostre richieste - la mamma: come si chiama? e il papà: fammi vedere il suo 740!! - abbiamo saputo che abita vicino e che si chiama Lorenzo. È un compagno della materna.
Il weekend è stato ricco di fibrillazioni e di preparativi serrati per la cerimonia.
In particolare BiBì, con l'aiuto della mamma, si è cimentata nel disegno, nel ritaglio e nella realizzazione, tramite Vinavil, di due corone per le teste scelte.
Incolla di qui, stacca di là, 'ma no, così non va bene', scene disperate e urla a gogò, finalmente i gioielli sono stati realizzati.
Il lunedì era il giorno scelto per la consegna e forse anche per consumare l'idillio.
Notizie raccolte la sera dopo ci hanno fatto capire meglio la situazione.
Lorenzo ha cinque anni, quindi del gruppo dei grandi.
Era fidanzato ufficialmente con tale Giulia (forse non si chiama così, ma va bene lo stesso), giovane erede al trono sempre di cinque anni e sempre con capelli rossi come il fuoco.
Ma a quanto pare la determinazione, la caparbietà, e diciamocela tutta, la capacità di seduzione innata del casato degli Squali, ha permesso di strappare l'attenzione di Lorenzo dalla sconfitta Giulia all'astro nascente BiBì.
Dovevano sposarsi a breve, ma l'arrivo di BiBì ha fatto saltare tutti i piani, proprio di fronte all'altare.
Scene disperate, parenti furibondi, regali da restituire, ma si sa, quando l'amore avanza neanche un terremoto riesce a fermarlo.
Le nuove nozze però non sono così imminenti.
Per ora infatti i due giovani fidanzati sembrano volersela godere un po'. La prossima settimana infatti passeranno un pomeriggio insieme nella tenuta del giovane virgulto, e poi si vedrà.
L'idea di dover consegnare mia figlia al suo promesso sposo mi agita un po', ma sono anche consapevole che la vita deve fare il suo corso e che l'amore per i figli non deve intralciare i loro progetti.

Intanto questa svolta repentina nella vita di BiBì ha già provocato una sua voglia di indipendenza (come se non bastasse quella già presente).
Ieri sera, dopo questa giornata convulsa, rientrando a casa mi avvicino a lei per salutarla e per abbracciarla.
Lei si scuote, mi allunga la guancia per un bacio casto e puramente formale. 
Io per reazione cerco di farle un po' di solletico, così, per giocare un po', ma lei mi gela con la battuta da oscar per il 2010, che suona così:
- Papà, io ti voglio bene, ma mi puoi lasciare stare?

Non sono neanche più utile per un termovalorizzatore, ormai.
Ma se becco 'sto Lorenzo...

lunedì 22 novembre 2010

La canzone della politica perduta

La Carfagna se ne va
Cosentino è a metà

Berlusconi resta
Fini sembrava, ma non si desta

Casini fa quello che ha sempre voluto fare
Diliberto avanza risoluto verso un nuovo baccanale

Vendola dappertutto
Di Pietro senza costrutto

Frattini è in ambascia
Tremonti sfascia

La Gelmini è il disastro assoluto
Bersani, forse, è più risoluto

Bocchino c'è e lotta insieme a...
Napolitano la fa grossa e fa arrabbià

Capezzone è il massimo della depressione
Mentre Montezemolo dice che è tutto un cinepanettone

L'anno finisce e se ne va
e nel 2011 che cosa accadrà?

giovedì 18 novembre 2010

Via tutti...

In aereo, al ristorante, in albergo, sull'autobus, al club, in piscina, al parco, per strada, sui monti, al mare, in mezzo a un fiume, al luna park, in vacanza, al lavoro, in auto, a Natale, a Pasqua, a Carnevale, ad agosto, nel condominio, in manifestazione, al ristorante, al cinema, a teatro, all'acquario, al museo, all'aperto, al chiuso, in alto, in basso, in città, in provincia...
Ormai i bambini sono un peso, sono una noia, danno fastidio, impediscono a lor signori gli Adulti di fare le loro cose, divertirsi, giocare, mangiare, ridere...in santa pace.
Lo scontro tra generazioni ormai è all'apice, e si manifesta non solo attraverso leggi e impedimenti formali, ma grazie a ostacoli di tutti i giorni, divieti, blocchi.
È tutto un paese che concorre a questo.
È una cultura che si fa avanti.
È una realtà che prende piede.

Quindi non basta tagliare i fondi alle scuole, far chiudere le università, piuttosto che non dare aiuti alle famiglie e finanziare servizi.
Non basta un governo drammaticamente inadeguato che opera per smantellare tutto quello che serve per far crescere i nostri figli protetti e formati.
Ora ci si mette anche il 'privato', che pur di far business in questi momenti di crisi, si genuflette, facendo l'occhiolino, di fronte ai big spender, alle famiglie 'libere' che si sa hanno più capacità di spesa, più libertà di farlo e quindi non vogliono essere disturbati.

Allora via tutti i bambini, ok, acquisito.
Ma siccome noi siamo il governo del fare non ci limitiamo a distruggere. Facciamo proposte, per risolvere i problemi.
E allora:

Via tutti i ciccioni perché occupano troppo posto e non possiamo farli pagare il doppio.
Via tutte gli anziani che si sa mangiano poco e hanno minori necessità.
Via tutti quelli con i cani perché abbaiano.
Via tutti quelli che votano a sinistra perché portano solo grane.
Via tutti quelli che vengono 'da fuori' perché siamo padroni a casa nostra.
Via tutti gli omosessuali perché danno fastidio al paesaggio.
Via tutti quelli di religioni differenti perché poi non si capisce più quando è festa.
Via tutti i vegetariani perché poi non comprano la carne.
Via tutti i non-tifosi perché sennò la domenica che gli vendiamo?
Via tutti i polacchi che sono bigotti.
Via tutti i tedeschi che sono protestanti.
Via tutti gli inglesi che hanno la puzza sotto il naso.
Via tutti ....

Oh finalmente, via tutti!!!!

Bello 'sto albergo, ma perché non c'è nessuno?

martedì 16 novembre 2010

Il panda

Viene giù che dio la manda
Il morale sotto i tacchi
Nel mondo solo pacchi
Che fan perdere la trebisonda

Oggi solo brutte cose
Tante noie pericolose
Tante grandi incrinature
Che danno solo scocciature

Io sto diventando vecchio
Per fortuna senza malocchio
Ma è ormai tale la salita
Che tutto sembra una Guernica


Viene giù che dio la manda
Il morale sotto i tacchi
Nel mondo solo pacchi
Oggi vorrei esser un panda

domenica 14 novembre 2010

Torna la Politica?

In questa orribile, autunnale come solo Milano sa dare, giornata di novembre, finalmente una buona notizia.
E non sto parlando del derby - inutile finto teatrino che si conclude proprio sotto le mie finestre con clacson, urla e rotture di ogni genere (che se mi svegliano i bambini tiro olio bollente dal balcone) -, ma mi riferisco semplicemente alla vittoria di Giuliano Pisapia alle primarie per il candidato della sinistra alle prossime elezioni per la carica di sindaco della capitale morale ormai totalmente scoppiata.
La gioia è massima per due motivi.
La prima perché Giuliano Pisapia è una bella persona, pulita, pacata, disponibile e politicamente inattaccabile. Ha una storia di successo professionale nel mondo forense, conosciuto a Milano, anche grazie alla sua esperienza nel governo di sinistra al ministero di giustizia.
La seconda è tutta mia, solo mia (ma forse anche di tanti altri).
Dopo vent'anni di elezioni del sindaco meneghino (ma anche del presidente di regione piuttosto che quello della provincia) finalmente posso votare senza turarmi il naso, le orecchie e qualcos'altro di meno nobile.
Finalmente posso mettere la mia croce sulla scheda senza quella sensazione di amaro in bocca, di insoddisfazione e, qualche volta, di incazzatura vera.
Da quando c'è questa scellerata politica che ha personalizzato tutto e tutti, in cui il singolo conta più della moltitudine, finalmente è la prima volta che voto convinto, appassionato e schierato.

Dopodiché, la battaglia è appena cominciata, e battere la compagnia del signore dei signori sarà molto complicato. Ma almeno, questa volta, la passione e la politica vera la faranno da padrone.

E andare a votare, stamattina, in una vecchia sezione di Rifondazione Comunista, tra manifesti di Lenin e falci martello, con gli Squali bagnati per la pioggia, è stato qualcosa di impagabile.

venerdì 12 novembre 2010

Avviso ai naviganti

Attenzione, Attenzione!!!

Questo è un avviso a tutti i genitori, a chi ha i figli in età scolare, a tutti quelli che incontro con l'aria assonnata la mattina davanti alle scuole dei miei figli.

1- O vi svegliate o vi svegliate
2- È inutile, italianamente parlando, borbottare in continuazione senza poi prendere una posizione una che sia
3- Non è vero che non possiamo fare nulla,
4- Non è vero che non è possibile farsi ascoltare
5- È finito il tempo della testa sotto la sabbia

I genitori, che poi sono una buona fetta dell'elettorato italiano, hanno dalla loro parecchie cartucce per impedire che la scuola vada a catafascio:

a- votare per i partiti che si schierano a favore della scuola pubblica, che la finanziano, che la potenziano
b- 'scassare' letteralmente l'anima alle amministrazioni comunali e statali attraverso tutti gli organismi che la legge mette a disposizione, attraverso tutte le possibili forme di lotta e di pressione che la vita democratica dispone.
c- partecipare alla vita quotidiana della scuola per sapere, per conoscere, per comprendere
d- ritenere la scuola come un momento fondante della crescita dei propri figli, e non un baby parking

Perché queste notizie urlano vendetta, fanno incazzare come bestie, soprattutto perché, dopo gli annunciati tagli in tutte le direzioni, questi sono scellerati colpi di coda di un governo moribondo che con azioni come queste cerca consensi per le imminenti elezioni (sapete il clero fa gola...).

Ma è possibile che questo paese non si indigna più per nulla?

giovedì 11 novembre 2010

Ma che limiti ha l'orrore?

Mai stato a favore della pena di morte.
Mai avuto tendenze giustizialiste.
Mai avuto l'impellente bisogno di vendetta e di 'vedere il sangue'.

Ma contro questa gente, contro questa ignoranza, sadismo e pochezza umana, giuro, la tentazione è fortissima...

I bambini sono da preservare
I bambini sono indifesi
I bambini sono piccoli
I bambini sono dolci
I bambini sono noi da piccoli
I bambini sono il domani
I bambini si fidano di noi
I bambini sono amore
I bambini sono quelli che ci asciugheranno la bava sulla sedia a rotelle

Nessuna pietà, nessuna.

mercoledì 10 novembre 2010

Io sono un faraone

Gli Squali fanno ormai un caos d'inferno.
Giocano insieme, si rincorrono in casa, si fanno i dispetti, si ammazzano a legnate se serve, cadono, urlano, frignano, ridono...
E soprattutto si prendono gioco dei loro genitori. E questo è un bene, anche se a volte vorresti scaraventarli, dal punto di vista virtuale, nel cestino del computer, per poi svuotarlo definitivamente.
Ma soprattutto ormai capiscono tutto, e quindi bisogna vigilare - stile anni '70... - su quello che si dice o mormora. Colgono tutto, assorbono tutto e soprattutto, maledizione!, commentano tutto.
Ieri giornata faticosa, con ospiti a cena. E come tutte le cene infrasettimanali, sono una prova di forza contro la propria resistenza e intelligenza.
Esci dall'ufficio, corri a 'comprare qualcosa' tanto per non fare la figura del cafone, ti precipiti a casa, fai finta di cucinare, prepari la tavola, metti un po' a posto la casa e attendi che arrivano.
Nel frattempo, gli Squali, si eccitano alla sola idea che arrivi qualcuno.
E diventano se possibile, ancora più insopportabili.
Fino a quando il papà, santo ma non santissimo, raggiunge il suo livello di esasperazione.
E allora, si lascia sfuggire la classica frase melodrammatica da vittima della vita.
- C...o, mi farete morire voi due..., buttata lì, tra i denti, senza nessun obbiettivo di essere sentita.
Ma l'agente segreto Pilù, sempre vigile e attento, figurarsi se si fa sfuggire l'occasione.
È abituato a ben altre sfide. Fronteggia infiltrati cattivi del Kgb, lotta a fronte alta contro i più schifosi agenti della Cia, si fa un baffo del Mossad...
E quindi risponde con fare granitico e inossidabile certezza.
- Papààà, c...o non si dice, esordisce. Gli mancava il ditino ballerino di fronte ai miei occhi e poi sembrava una vecchia direttrice di scuola elementare.
Per poi continuare.
- Papààà, se muori, ti metto io in tomba. E nella tomba ci metto tutti i tuoi gioielli.
Ho la sensazione che la storia stia entrando nel programma a scuola. Forse gli Egizi o qualcosa di simile, con le loro piramidi ecc ecc.
- Ma io non ho gioielli, ribatto.
- Beh, l'anello del matrimonio (che tra l'altro non porto).
Poi mi guarda, conclude che non è sufficiente e sbotta:
- Ti metto quelli della mamma!!!
- ... e ne sarà contenta!!! gli rispondo.
Ma lui già sgambettava in un'altra stanza alla ricerca dell'ultimo robot costruito con la Lego.
Per fortuna che BiBì era in un'altra parte della casa in quel momento, sennò chissà cosa aggiungeva lei...

martedì 9 novembre 2010

Attenzione!, testo non omologato!

Lo so che mi tiro addosso di tutto e di più, ma lo dico lo stesso.
La trasmissione di Fazio di ieri sera - oggi osannata dai più come un fulgido esempio di buona informazione e di ottima televisione di denuncia, ritenuta punto di riferimento culturale per la cosiddetta 'opposizione' - è stata melassa pura.
Un esempio di buonismo all'acqua di rose, due ore di 'volemose bbene', un programma di abbracci e sorrisi di intesa, un mondo a parte.
Intendiamoci, va tutto bene, meno male che esiste, meno male che possiamo ancora vedere Benigni alle prese con la sua follia prorompente, ascoltare Saviano, Abbado, Vendola (ormai è dappertutto...).
Va tutto bene.
Ma ho passato due ore di disagio fisico assistendo a uno sciorinio di brave persone, di buone idee, di buoni sentimenti, in cui tutti erano perfettamente d'accordo con se stessi e con gli altri, senza che nessuno graffiasse un po'.
Ecco, è un programma di giuste carezze, gentili, delicate, educate, che non fanno del male a nessuno.
Magari tra un po' scoppia un bubbone pazzesco e una polemica all'inverosimile, ma non vi sembra strano che quelli là per ora non abbiano ancora gridato allo scandalo e chiesto una commissione d'inchiesta della Cia, del Kgb e del Mossad tutti insieme per valutare l'operato degli autori e dei presentatori?
Forse non sono in grado di vederli io i graffi che hanno fatto...

lunedì 8 novembre 2010

Eppi borsdei to mi

Oggi è il mio compleanno.
53, Gesù Maria...
Sono quei momenti in cui fai i bilanci, in cui ti guardi dentro, in cui ogni cosa viene vagliata, soppesata, valutata.
I compleanni ti permettono di fare pensieri, analisi, valutazioni...
Così dicono...
Io non valuto niente, non soppeso nulla, e soprattutto non mi metto in discussione.
Il tempo passa, maledizione. È l'unica verità.
E l'unica cosa vera vera, intorno a questi snodi di una vita, è che man mano che gli anni aumentano, sembra - ma secondo me è una verità scientifica che il Rubbia dovrebbe misurare... - che il tempo passi sempre più velocemente.
Ti scorre tutto tra le dita in modo impressionante, rapidamente, senza fermarsi un attimo.
'Un giorno dopo l'altro, la vita se ne va' cantava Luigi Tenco, ma forse perché la sua si è interrotta che era ancora molto giovane.
La vita se ne va ogni secondo, mangiandosi tutto e ingoiando tutto il resto.
E noi siamo qui, al balcone a guardare...

Auguri a me.

venerdì 5 novembre 2010

Ciao Bella!!!/2

Non poteva finire peggio, la querelle di Giovinezza a Sanremo.
In pieno stile italiano. Niente canto fascista? Allora nemmeno Bella Ciao, 'noi non vogliamo fare politica', ha dichiarato la Rai (pfuii...) e Morandi (ma dài....).
Quindi è stata ribadita l'equazione originaria. E pure rilanciata attraverso la censura. E forse quello ero il piano originario.
Le due canzoni sono sullo stesso piano, sono schierate e quindi o tutte e due o nessuna.
È vero, le due canzoni sono schierate, ma non sono sullo stesso piano.
Una è sul piano, bassissimo, della violenza, della sopraffazione, della tortura e della limitazione della libertà altrui.
L'altra, invece, è per la libertà, per la solidarietà, per la gioia di vivere, anche nel sacrificio per un ideale. Bella Ciao è su un piano talmente alto che che quelli là, dalle fogne dove ancora dovrebbero stare, manco lo vedono.
Ritorneremo a essere un paese che usa il cervello e non le chiappe per ragionare?

giovedì 4 novembre 2010

Ciao Bella!!!

Ma questo, cari signori, non è il derby di Milano tra Milan e Inter, non è scegliere se è meglio Bartali o Coppi, non è pensare se è meglio Yesterday o Satisfaction.
Questa non è una garetta tra Milano e Roma come antagoniste storiche delle cazzate.
Questo non è amare il mare o la montagna.
Nord o sud; est o ovest; sopra o sotto; biondo o bruno.
La riconciliazione non c'è, non esiste, almeno fino a quando qualcuno continuerà a sostenere che i campi non esistevano, oppure che i tedeschi erano sì molto cattivi, ma da noi, il fascismo faceva arrivare i treni in orario e alla peggio rifilava ai cattivoni qualche cucchiaio di olio di ricino.
La pietra tombale a carattere storico non funziona fino a quando ministri della Repubblica si rifanno a quelle idee, camuffandole, e tirandole fuori ogni volta che serve.
Pietro Secchia ripeteva, dopo il 1945, che la 'resistenza continua', che non bisogna abbassare la guardia.
E aveva ragione. E per fortuna non ha fatto a tempo a vedere cosa diavolo sta succedendo...
Quindi, cantare Giovinezza è un insulto a chi è morto per la libertà, per la democrazia, sacrificandosi anche per quella gente che oggi si fregia del titolo immeritato di ministro.
Cantare Bella Ciao è un inno agli alti ideali, alla libertà, e crepi l'avarizia!, al sacrificio per qualcosa che ormai non c'è più.
Se fossi ancora giovane sarei davanti all'Ariston a manifestare in tutti i modi il mio sdegno.
E Morandi questa poteva risparmiarsela...
Come conclude oggi Gramellini su La Stampa, 'non tutto fa spettacolo nella vita'. Geniale

martedì 2 novembre 2010

Paese all'avanguardia

Io continuo a ripeterlo, a urlarlo se serve. da tempo.
Proprio come diceva il professor Monti sul Corriere e ieri sera a 8 e mezzo, tutto questo chiasso intorno a Ruby, bunga bunga e festini vari, servono a questo governo scellerato di avanzare, promuovere e approvare il peggio del peggio, quasi in silenzio, in solitudine, sommessamente.
Intanto oggi, al salone del moto/ciclo di Milano, il signore del consiglio butta lì una frase che in qualsiasi paese decente farebbe rivoltare non solo le coscienze, e cioè che farà chiudere i giornali (ma vi rendete conto? manco fosse Pinochet...) che pubblicheranno le intercettazioni. Tralasciando la battutaccia su gay e donne...
Nel frattempo, però - e queste sono le norme che devastano questo paese, scientificamente, con metodo - si approva un taglio del 90% dei fondi per finanziare le borse di studio universitarie.
Questo è un provvedimento che di fatto vieta il diritto allo studio per chi ha meno mezzi -  ma anche chi è più meritevole! - , e quindi impedisce l'accesso alle università a chi ha difficoltà. Cioè si fa un balzo all'indietro di decenni, vietando di fatto alle classi più deboli la possibilità di un riscatto attraverso l'istruzione.
Bello no?
Oppure si cerca di stendere un velo pietoso sul problema, annoso, dei rifiuti in Campania, dopo che quattro giorni fa il signore del consiglio aveva promesso (Ghe pensi mi!!) che si sarebbe risolto tutto in TRE giorni.
Senza parlare dei problemi principali: disoccupazione, conti, lavoro, tutele sociali, ambiente...
Chi ne parla? Nessuno!
E giù a spargere inchiostro e chiacchiere su Ruby, trombate varie, telefonate, auto regalate, mani che toccano...

lunedì 1 novembre 2010

La rottura delle acque

Di ritorno da questo ponte allagato e bagnato fino al midollo.
Sulla strada verso Milano, ancora in mezzo ai monti, tra fiumi e torrenti pieni fino all'inverosimile, io alla guida, con gli Squali sui sedili dietro, ancora maledettamente svegli e quindi irrimediabilmente attivi e presenti.
A un certo punto Pilù, nel pieno delle sue facoltà mentali, sbotta:
- Ehi guardate, quel fiume ha perso l'acqua.
Tutti, nel silenzio dell'auto, senza farlo sapere agli altri, si interrogano sul significato filosofico e geografico-esistenziale della frase. Corrono pochi secondi di imbarazzata attesa.
E allora ci pensa BiBì.
- Andrea, cosa vuol dire?
Tutti annuiamo, all'unisono direbbe Verdone, ringraziando il lato femminile della discendenza familiare di aver scelto il modo più diretto e risolutivo, e anche gentile, per far sapere a Pilù che non avevamo proprio capito un'acca di quello che volesse intendere.
Pilù sogna e vola sempre, BiBì ci riporta sempre sulla terra.
- Il fiume ha perso l'acqua, ribadisce il principe ereditario, un po' con insolente autorità e un po' con evidente testardaggine.
Ripiomba il silenzio, imbarazzato, facendo trasparire la consapevolezza che non saremmo mai stati in grado di comprendere il significato più profondo della sua affermazione. Già mi vedevo arrovellarmi, nella notte insonne, alla ricerca del significato più recondito di quanto dichiarato da mio figlio.
Ma come sempre, il sano e autentico pragamatismo delle donne ci salva da ogni vortice mentale.
- Beh è chiaro. Il fiume ha fatto la pipì, chiosa BiBì, concludendo la diatriba filosofica e filologica, senza permettere repliche.
Ripiomba il silenzio. Entrambi gli Squali si girano dall'altra parte e si addormentano, russando rumorosamente.
Io continuo a guidare, sotto l'acqua.
Da oggi non mi faccio più domande.

Il vento, il cappello, l'uomo

Dove: una grande piazza centrale della città. Quando: una mattina invernale, all'alba, con sole appena nato, cielo terso e vento gelido,...