lunedì 29 novembre 2010

Rivoluzioni anni duemila

Sono contro per definizione, e quindi sono contro, a differenza di tutti, questo spifferaggio gossipparo a cui stiamo assistendo grazie a Wikileaks.
Sono contro anche alle immagini 'fuori onda' della Tv, che rubano qualche parere offline, e che sono pari a ficcare il naso in casa altrui o guardare dalla serratura.
Oggi il mondo, sembra, stia perdendo la propria privacy, la propria discrezione, la propria riservatezza.
Tutto è in piazza, e quello che non è e non deve essere, viene rubacchiato dalla dispensa e smangiucchiato con le mani guardandosi alle spalle.
E non è difendere questa banda di gente, nostrana o straniera, dalle loro nefandezze.
Ma se si scrive, o si dice, qualcosa di riservato a qualcun'altro, anche se personaggio pubblico, voglio essere io ad autorizzare la divulgazione dei miei pensieri.
E poi, è inutile nascondersi, gli equilibri internazionali, i rapporti diplomatici, le politiche estere degli stati, sono questioni delicate, strategiche, e non solo per il paese in oggetto. L'importante è rispettare la legge.
Lo so che i più non sono d'accordo. Questo guazzabuglio sembra un carrozzone di teatranti di strada sopra il quale tutti sembrano salire per bassi giochetti locali.
Non mi piace. Non mi piace proprio.
La lotta politica non è fatta di chiappe, di lettere rubate, né di immagini nascoste. Né di siti internet che pensano di essere Sherlock Holmes e invece sono solo i fratellini stupidi di Arsenio Lupin.
Sembra quasi che le rivoluzioni, oggi, si facciano così.
Poco onore, pochissimo...

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