lunedì 22 luglio 2024

L'ultimo della Ravera

Ho letto un libro straordinario. Ma veramente.
Per idea creativa, per linguistica, per narrativa, per pulizia stilistica, per originalità, per tensione, per il finale. 

Parlo di 'Un giorno tutto questo sarà tuo', di Lidia Ravera, edito da Bompiani. 
Una storia strana.
Un adolescente di 15anni, la voce narrante, aspirante scrittore in diretta del vero 'Capolavoro', ci racconta la sua vita, le sue 'tre madri', ma soprattutto suo padre, vero scrittore famoso, ingombrante, sciupafemmine e presuntuoso.

La storia si racconta, si innalza, si abbassa, si intrufola nei ricordi e nelle coincidenze del lettore più attento, diventa drammatica, fa commuovere, appassiona e fa tenere il fiato sospeso.
Leggere molto ha il suo fascino e le sue gioie, ma ha anche il suo lato oscuro: si incorre spesso, e malvolentieri, in libri inutili (le mie storie mai pubblicate in confronto sono la Recherche e la Divina Commedia in un'unica opera...), noiosi e frutto probabilmente solo di solide relazioni con il mondo editoriale
La Ravera è da sempre una garanzia. Ho tutti i suoi libri, li ho letti tutti e la tengo nel cuore sempre.

Quest'ultima fatica - forse perché cade dopo una serie di letture veramente fragili - mi è parsa straordinaria per freschezza (nonostante gli anni che passano) e per compiutezza.
Il giovane narrante è uno 'stronzetto' che ha tutte le giustificazioni per essere ostile e contrapposto su tutto, ma è anche un meraviglioso testimone della vita di oggi, delle tensioni familiari, dell'amore che nasce e che muore.

Leggere la Ravera conforta, perché le basi sono comuni, perché i capisaldi del nostro mondo - oggi sempre più messi in discussione - non sono proprio in discussione. 


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