Diciamo che sono un po' fuori tempo, un filino in ritardo direbbe la classica sciuretta milanese.
E non è la cosa più insolita in questa piccola storia di vita.
L'aspetto più curioso - che colpirebbe un cronista di provincia - è che frequento la stessa università che frequenta mio figlio, sebbene facoltà differenti.
E lui è di una dolcezza infinita. Mi cerca, mi offre il caffè, mi presenta alcuni suoi compagni corso, mi fa tutor.
È una bellissima sensazione, è una prova d'affetto straordinaria.
Una cosa è certa: mio figlio non si vergogna di me.
E io sono felice.
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