martedì 23 novembre 2010

Vuoi tu...

Siamo a buon punto, ormai.
Almeno una dei due Squali è in procinto di farsi la sua vita, di andarsene di casa.
L'altro giorno BiBì è entrata in casa - era venerdì - è dopo qualche accenno vago, ci ha comunicato ufficialmente che si sposa.
Alle nostre rimostranze, alle nostre richieste - la mamma: come si chiama? e il papà: fammi vedere il suo 740!! - abbiamo saputo che abita vicino e che si chiama Lorenzo. È un compagno della materna.
Il weekend è stato ricco di fibrillazioni e di preparativi serrati per la cerimonia.
In particolare BiBì, con l'aiuto della mamma, si è cimentata nel disegno, nel ritaglio e nella realizzazione, tramite Vinavil, di due corone per le teste scelte.
Incolla di qui, stacca di là, 'ma no, così non va bene', scene disperate e urla a gogò, finalmente i gioielli sono stati realizzati.
Il lunedì era il giorno scelto per la consegna e forse anche per consumare l'idillio.
Notizie raccolte la sera dopo ci hanno fatto capire meglio la situazione.
Lorenzo ha cinque anni, quindi del gruppo dei grandi.
Era fidanzato ufficialmente con tale Giulia (forse non si chiama così, ma va bene lo stesso), giovane erede al trono sempre di cinque anni e sempre con capelli rossi come il fuoco.
Ma a quanto pare la determinazione, la caparbietà, e diciamocela tutta, la capacità di seduzione innata del casato degli Squali, ha permesso di strappare l'attenzione di Lorenzo dalla sconfitta Giulia all'astro nascente BiBì.
Dovevano sposarsi a breve, ma l'arrivo di BiBì ha fatto saltare tutti i piani, proprio di fronte all'altare.
Scene disperate, parenti furibondi, regali da restituire, ma si sa, quando l'amore avanza neanche un terremoto riesce a fermarlo.
Le nuove nozze però non sono così imminenti.
Per ora infatti i due giovani fidanzati sembrano volersela godere un po'. La prossima settimana infatti passeranno un pomeriggio insieme nella tenuta del giovane virgulto, e poi si vedrà.
L'idea di dover consegnare mia figlia al suo promesso sposo mi agita un po', ma sono anche consapevole che la vita deve fare il suo corso e che l'amore per i figli non deve intralciare i loro progetti.

Intanto questa svolta repentina nella vita di BiBì ha già provocato una sua voglia di indipendenza (come se non bastasse quella già presente).
Ieri sera, dopo questa giornata convulsa, rientrando a casa mi avvicino a lei per salutarla e per abbracciarla.
Lei si scuote, mi allunga la guancia per un bacio casto e puramente formale. 
Io per reazione cerco di farle un po' di solletico, così, per giocare un po', ma lei mi gela con la battuta da oscar per il 2010, che suona così:
- Papà, io ti voglio bene, ma mi puoi lasciare stare?

Non sono neanche più utile per un termovalorizzatore, ormai.
Ma se becco 'sto Lorenzo...

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