venerdì 30 maggio 2014

Se hai sonno dormi oppure svegliati

Ecco. Questa è l'ennesima prova che ormai siamo a un punto di non ritorno.
L'ennesima prova che ormai, come assertiva già trent'anni fa Catalano in 'Quelli della notte' facendo un gesto eloquente di che livello già al tempo la discussione era arrivata - che stiamo ormai scavando il fondo del barile alla ricerca di piani ancora più bassi.

Questo articolo fatto di nulla e pervaso di insipienza, ci suggerisce metodi inattaccabili per far fronte ai numerosi appuntamenti del genitore tipo di fine anno scolastico.
Saggio di danza o ginnastica, ultima partita di basket o calcio, riunioni varie, feste di fine corso e chi più ne ha più ne metta.

Facciamo un esperimento social-narrativo.
Per favore leggetevi questo articolo, ma con attenzione, e se possibile senza farvi influenzare da questa mia velenosa introduzione.

Lo possiamo dividere in due parti sostanziali.
1. Aspetto sociale, il più marginale.
Vero che chi ha figli soprattutto più piccoli, elementari e forse anche medie, alla fine della scuola si ritrova in un turbinio di eventi e inviti, più o meno graditi, ma è anche vero che se i due genitori si danno una mano - sembra sempre che le donne si debbano per divina provvidenza occupare di tutto, ma non è così maledizione nella realtà - gli appuntamenti si diluiscono un po' e il problema si argina velocemente. Quindi niente panico e soprattutto ognuno faccia la sua parte.
Da questo punto di vista, quindi, l'articolo già si presenta come inutile e anche fuorviante.

2. Poi c'è l'aspetto comportamentale, o meglio, dei suggerimenti comportamentali al genitore - qui mamma solo, ma ripeto non è così..., alle donne a volte piace piangersi un po' addosso - alle prese con situazioni e persone che sei 'costretto' a frequentare.
Domanda numero a): Ma chi durante la sua giornata di lavoro o di piacere, non ha continuamente la necessità di rapportarsi con sconosciuti, idioti, inutili e o bellissimi rappresentanti del sesso opposto? E cosa fa in quel caso? Se la gestisce, spero, con un approccio adulto, e poi fa le sue scelte.
Domanda numero b): E c'è bisogno di Repubblica per avere suggerimenti banali e scontati ("se ti parlano di cose che non ti interessano o noiose prova a cambiare argomento...")? Potevano aggiungere che se non ci riesci, puoi anche con una scusa allontanarti, oppure, dio che stratega!, inventarsi una scusa...
Ma dove cavolo siamo finiti, se un giornale ci aiuta in modo così tragico ad abbassare ancora di più la soglia del livello minimo intellettuale di persone adulte, che essendo genitori dovrebbero avere quel minimo di esperienza di vita, strumentale all'educazione dei propri figli?

La mia è lana caprina, ma come dico sempre, quando si parla di bambini ho una sensibilità tripla, quadrupla, e l'attenzione, come l'adrenalina quando cadi, mi prende il cervello e mi fa diventare ipercritico.

Però io mi ritrovo sempre più spesso a leggere e ascoltare cose inaudite, cose inutili, cose insulse, cose insopportabili e.. non mi viene più in mente alcuna parola che inizi con in.

giovedì 29 maggio 2014

Ma porca miseria!!! (per non dire altro...)

Il mio post dell'altro giorno sulle elezioni era abbastanza chiaro sulla mia posizione politica (ammesso che conti per il destino del mondo). E quindi altrettanto chiara su Renzi e sul suo operato (di tre mesi, poveraccio, mica di trent'anni), unite a tutte le mie perplessità. Nonostante il 40%.
Il mio post di ieri a proposito dei bambini adottati - ben più importante - lo era altrettanto, spero.

Oggi mi imbatto in questa polemica sulla ministra Boschi, sulla sua 'apparizione' tra i bambini arrivati dall'Africa, sul suo approfittare dell'evento, sulla sua passerella.
Squallida, che denota solo l'ignoranza.
Ma non solo.
Io non so come siamo arrivati a questo livore, a questo continuo additare, a questo inutile gioco al massacro che questo paese ormai perpetua da anni, spolpandosi le parti intime con mazze ferrate e autodistruggendosi ogni volta che può.
Io non capisco, veramente, ormai sono incredulo.
Evito la melassa di ieri con lacrimuccia al seguito e cerco di essere il più oggettivo possibile.

Questo governo non mi piace e va bene.
Questi ministri - per quello che riesco a intendere - neanche tanto, ma aspettiamo di vedere cosa fanno.
Ma attaccare una ministra che - in rappresentanza del governo, dopo che il governo stesso, e anche quello di prima si è dato da fare per risolvere questa incresciosa vicenda - in un volo di stato autorizzato è andata a concludere questa telenovela in modo positivo, è veramente indegno, inumano e fondamentalmente cattivo.

I commenti all'articolo - oltre ai molti contrari - la dicono tutta di come ormai i cosiddetti 'italiani brava gente' sono diventati.
Tutti furenti, tutti che scagliano la prima pietra, tutti a sputare su tutto e tutti, tutti negativi, tutti arroganti del loro presunto sapere...un elenco di improperi, recriminazioni, esempi che non c'entrano nulla, insulti.
Ma perché?
Ma perché una volta che l'istituzione pubblica ha fatto qualcosa di buono, si sceglie la strada per denigrare e distruggere tutto?
Perché non si può gioire del fatto in sé - si tratta di bambini e genitori dopotutto - senza dovere essere per forza censori e giudici, o peggio ancora dietrologi?
Mi sono sentito a disagio, molto, perché ormai basta che succeda qualcosa in questo amato paese e una forza occulta - i mangiamorte di Harry Potter? - prende possesso delle menti deboli di ciascuno di noi per attaccare violentemente tutto e distruggere tutto.
Il governo Renzi, e il suo programma, ha poco di 'sinistra', per banalizzare il problema. Almeno dal mio punto di vista.
Ma è pur sempre qualcosa di diverso dai pateracchi ad personam che ci ha ridotto in questo stato dopo vent'anni, e ha scongiurato - almeno per ora - l'arrivo del fascista miliardario con la bava alla bocca che infatti ha fatto asse con l'altro fascistone arrivato da non si sa dove in Gran Bretagna.

Non pensavo di dover arrivare al punto di difendere il ragazzo di Firenze, sto proprio invecchiando...


mercoledì 28 maggio 2014

Arrivano, arrivano...

Guardatevi queste foto, per favore, guardatele bene.
In ufficio come un pirla mi sono ritrovato ad asciugare lacrime fugaci (e vergognose, mica posso perdere la faccia...) per l'emozione di quegli abbracci, di quei sorrisi appagati, di quella felicità vera, senza filtro, quella che capita poche volte in questa vita complicata.
Aldilà dell'episodio di cronaca, e quindi mediaticamente appetibile, queste foto ci fanno sentire più buoni, più in pace con se stessi, e ci fanno comprendere - con forza!! - quanto siamo privilegiati noi ad avere figli, a provare l'amore per loro, a condividere la loro compagnia tutti i giorni della nostra vita.
Ricordo ancora la notte in cui, dopo che Andrea aveva fatto la sua comparsa alla Mangiagalli a seguito di un parto veramente complicato - povera sua madre... - la completa leggerezza, la totale felicità che per quella notte mi ha abbracciato con irrompente dolcezza.
Io che abitavo vicino allo stadio, ricordo, di aver fatto ritorno a casa dalla clinica (dietro al duomo) a piedi (sono chilometri, credetemi), completamente incredulo di quello che avevo visto e sentito, inebriato da quel primo sguardo che mio figlio mi aveva regalato in quella cerimonia struggente che è il primo bagnetto, che il neo-papà subisce inconsapevole con il terrore di 'rompere' tutto dopo soli cinque minuti.
E poi quando è arrivata Bianca, tutto più liscio, ma con le stesse sensazioni. Probabilmente avessi altri 10 figli rivivrei tutto come fosse la prima volta. Forse è così per tutti, chi lo sa...

Quindi rivedere quelle mamme e quei papà, in attesa da mesi - proprio come un vero parto - dei figli adottati dall'altra parte del mondo completamente in estasi per il loro arrivo mi ha fatto, se possibile, ricordare che tutto è difficile e che il mondo rasenta la fine ogni giorno, ma che i figli sono la forza propulsiva di ogni uomo e ogni donna per poter continuare a coltivare la speranza che il domani sia migliore dell'oggi, e a maggior ragione dell'ieri.
Un augurio a quei genitori che iniziano oggi la loro più bella avventura.
(...e scusate la melassa che questo post trasuda...)

martedì 27 maggio 2014

Chi ha ragione ha torto, o no?

Chi vince le elezioni - nel rispetto delle regole - ha sempre ragione.
Non so se vale al contrario. Non so se chi perde ha torto, ma poco importa.
Il giovane presidente del consiglio prende e porta a casa il 40% - record quasi assoluto in un paese imbastito come il nostro, si gode il successo, si prepara al semestre europeo di presidenza, dice che continuerà le riforme (fino a ora mi sembra solo che abbia fatta una mezza legge elettorale e un inutile legge sul lavoro, però il marketing, si sa, ha la sua forza...) e che nessuno a questo punto lo potrà più fermare.
A parte che erano elezioni europee, e come diceva lui prima, se avesse perso, non se ne sarebbe andato, e io aggiungo giustamente!, ma qualcuno dovrebbe dirgli però che vale anche la regola del contrario.
Ma siccome al disinvolto comportamento del giovane toscano ci siamo ormai abituati, nessuno dice nulla. E francamente chi se ne frega.
Il mondo della politica è fatto di cose non dette e fatte ed esattamente il contrario; di buoni propositi buttati lì e mai mantenuti, di promesse elargite a piene mani e prontamente ritirate o ignorate.
Ricordate il famosissimo "stai sereno, Enrico (Letta)"? La madre delle accoltellate alla schiena, e lo dico solo come osservazione statistica, senza entrare in valutazioni morali. Cavoli loro, quante ne vediamo ogni giorno nel mondo reale, sul lavoro...

Il problema vero di queste elezioni - una malattia, direi, che ci opprime da oltre vent'anni - è che l'italiana medio - un po' bue - dall'inizio della cosiddetta seconda repubblica (ma anche prima delle guerra e sembrava che fossimo guariti...), ha bisogno dell'uomo della provvidenza, l'uomo che ci prende e ci conduce per mano a letto, con bacino della buonanotte, latte caldo e magari anche una bella storiella per fare bei sogni.

Quello che 'contesto' è questa necessità periodica di riconoscersi in una figura carismatica e mediaticamente potente.
Sembra quasi che ormai non si voglia più pensare, più ragionare, ma si abbia solamente la volontà asfittica di non decidere più, di volere solo una guida forte che pensa a tutto (più o meno) e che soprattutto la racconti bene.
Renzi deve fare ancora tutto e quindi deve essere giudicato per quello che farà, perché per ora non ha fatto quasi nulla, aldilà degli annunci ricorrenti. Ed è normale che sia così, è appena arrivato.

Io contesto ogni suo passaggio politico, ogni misura che ha preso o che sembrerà prendere, compresi i famosi 80 euro a pioggia. Non servono a nulla, ma vedremo chi ha ragione.
Io contesto una legge elettorale che è l'ennesima porcata e che è un pericolo per la democrazia, ma vedremo chi ha ragione.
Io contesto ancora di più la legge del lavoro che - da imprenditore - ritengo non serva a nulla tranne a quelle imprese truffaldine che da sempre sguazzano nei meandri legislativi e gabbano tutti, ma vedremo chi ha ragione.
Io contesto l'inciucio - questo sì, non quello presunto di D'Alema alla bicamerale che infatti non ha sortito nulla - con il condannato, che è il nemico da battere, ma vedremo chi ha ragione.
E contesto ancora di più questa voglia - ogni tot di elezioni - di un uomo nuovo che oscura tutto e tutti e che - ricordatevelo tutti!! - appena inciamperà in qualcosa verrà ignominiosamente messo alla gogna, pagando anche colpe non sue.

Quello che vorrei è un ritorno a una politica dei gruppi, dei partiti, frutto di dibattiti, di analisi e di condivisione.
Ma sono un inguaribile romantico e proprio per questo sconfitto su tutti i fronti.
Intanto però la sinistra vera ce l'ha fatta e anche grazie al mio voto.
Ma vedremo chi ha ragione...

mercoledì 14 maggio 2014

Ma che stai a dì'?

Ho comprato un ventilatore.
Anzi, ho comprato uno di quei mulini che si trovano ancora - per poco - in qualche campagna sperduta (in Olanda?).
Anzi, correggo, ho comprato uno di quegli enormi mulini bianchi che vengono installati nelle centrali eoliche.

L'ho comprato, sono andato prima un po' in palestra per farmi i muscoli, e poi l'ho impugnato, l'ho 'acceso' (chissà come...), l'ho impugnato (ci vogliono delle braccia...) e quando ha raggiunto la sua massima velocità, l'ho diretto verso la feccia del mondo per fare piazza pulita.

Ho visto omuncoli dall'altezza sospetta - che si credono dei giganti grazie alla loro lingua - volare via come farfalle al vento.
Ho visto donne inutili e stupide accovacciarsi, credendo di fregare il prossimo, rotolare via come palle di polvere nel deserto.
Ho visto ragazzotti eternamente piagnucolosi e pieni di happy hour spiaccicarsi contro il muro visto che non hanno alcuna capacità a decidere della propria esistenza.
Ho visto i soliti, quelli lì, che si lamentano da sempre - e anche da prima - librarsi nell'aria per scomparire nell'atmosfera.
Ho visto santoni, religiosi di ogni risma, predicatori e tromboni di vario genere, svolazzare a strappi, proprio come i fanno i palloncini che perdono aria.
Ho visto quelli che non stanno mai al loro posto finalmente trovare il loro, nel nulla.

Poi tutto si è calmato, tutto si è acquietato, dopo la tempesta.
L'aria era pulita, il sole ha ripreso a splendere, e una sottile brezza montana ha cominciato a spirare dolcemente, rilasciando un delicato profumo di pino, smuovendo i capelli e rinfrescando le pelli accaldate.

Allora mi sono sdraiato, all'ombra, e ho finalmente cominciato a dormire.

giovedì 8 maggio 2014

Dio li fa...

Andrea è in gita con Scuola Natura per tutta la settimana.
Due considerazioni sono d'obbligo. Due figli, due commenti, no?

1. Avere dei figli è quello che è, bello o brutto che sia, a secondo di come uno la pensa.
Io "la" penso bella, molto.
Come ogni genitore che si rispetti, e che non venga direttamente da Lourdes in odore di santità, a volte vorresti fuggire dall'altra parte del pianeta oppure prenderne uno per picchiare l'altro.
Ma l'amore che si prova per i propri figli va aldilà dell'umana comprensione, e proprio per questo motivo è infinito.
E te ne accorgi - come spesso capita - quando non li hai vicini.
Vivere senza un figlio, oltre che provocare smisurata malinconia, è come andare in giro improvvisamente con una gamba sola, come guardare il mondo con un occhio solo, come essere soli al mondo.
Andrea mi rende orgoglioso di essere padre, mi rialza quando cado, riesce persino a strapparmi un sorriso in questo periodo duro, ostico, violento e infinitamente buio.
Andrea è la mia spinta ad andare avanti, è un faro nella notte. Magnifico.
Ogni volta che torna a casa la sera lo cerco con gli occhi, cerco di ascoltare qualche suo suono, scovo il suo odore.

2. Poi c'è Bianca, che appena suo fratello è partito per la sua gita settimanale, ha dichiarato - ad altissima voce!, alzando un pugno:
- Una settimana! Per una settimana sarò figlia unicaaaaa! Yeahhhhh...
Straordinaria donna!
Comunque questa settimana sabbatica da figlia minore ci restituisce una bambina dolce, straordinariamente ubbidiente, ricca di attenzioni, di 'grazie e prego', di abbracci, di baci e di sensazionali sorrisi.
- E venerdì sera andiamo fuori a cena, vero? Solo noi tre!, ha aggiunto con perfida soddisfazione.
Il suo amore smisurato per il fratello deborda spesso e volentieri verso una rivalità anagrafica e intellettuale che difficilmente si colmerà mai (avrà sempre tre anni in meno di lui...vaglielo a far capire).
Ma dopo la novità, già ieri cominciava a chiedere quando sarebbe rientrato, se tutto andava bene...

Ho due figli bellissimi e bravissimi, fantastici...e non poteva esser altrimenti, con tanto padre.

I figli, meravigliosa invenzione...

Il vento, il cappello, l'uomo

Dove: una grande piazza centrale della città. Quando: una mattina invernale, all'alba, con sole appena nato, cielo terso e vento gelido,...