non è mai troppo tardi
L'importante è scrivere...
mercoledì 30 ottobre 2024
Incontri
martedì 10 settembre 2024
Inspiegabile?
sabato 7 settembre 2024
Non è il momento
sabato 31 agosto 2024
Dottore
giovedì 22 agosto 2024
Francia 2024/secondo
Eh sì, c'è una seconda parte.
Perché dopo i sette giorni al mare, ci sono stati quattro giorni invece - per il mio massimo gradimento - di tour in Provenza.
E in particolare ad Arles, terra di Van Gogh e stradine strette.
Un tuffo nel passato, ormai neanche tanto recente, un salto temporale che, in particolare quest'anno, ha portato tristezza e malinconia.
L'ultima volta che ho visitato Arles ero nel pieno della mia avventura imprenditoriale, dopo un cambio repentino e dirompente della mia vita sentimentale, senza ancora figli e con chi mi ha accompagnato nel lavoro ancora presente.
Sono andato ad Arles con l'obiettivo, tra l'altro, di rivedere una piazza e un albergo - bellissimo, una vecchia casa del '700/'800, con camere romantiche, balconcini, piccoli giardini, e una corte centrale dove si consumava la prima colazione...- che ricordavo con particolare nostalgia.
La piazza forse l'ho trovata, anche se le atmosfere del tempo e le luci non erano le stesse. Solo io ero lo stesso ma vedevo sicuramente tutto con occhi diversi.
L'albergo, di cui non ricordavo il nome, non sapevo dove fosse, ricordavo vagamente l'entrata. Ma tutto era veramente confuso, lontano, irraggiungibile.
Ho passato i due giorni in cui mi sono fermato nella cittadina guardandomi intorno, allungando il collo, per cogliere un segnale, per trovare un indizio.
Niente.
Ma ecco che il destino, o la fortuna, vallo a sapere!, ci mette lo zampino.
Improvvisamente, scendendo verso il Rodano, alzo gli occhi e mi trovo davanti all'entrata dell'albergo.
Un tuffo al cuore, un miscuglio di emozioni, di strane sensazioni, di ansia e di felicità.
E così scatto la foto che allego.
E proprio come ai tempi, mi ritrovo a sostare davanti all'entrata, con M. che si accende una delle sue sigarette e che si guarda intorno con quello sguardo misto tra l'assente e l'entusiasta.
Pronta per dare l'assalto alle strade le paese, curiosa come poche e attenta, come sempre, agli altri e ai loro voleri.
Ora lei non c'è più, e il mondo è sicuramente meno bello e meno buono.
Era quasi vent'anni fa...
lunedì 12 agosto 2024
Francia 2024
Ho fatto un giro in Francia, di dieci giorni.
Per alcuni versi un ritorno al passato.
Per la metà del tempo - perché il mare fa bene... - appunto mare, qualche spiaggia, Cote d'Azur, Nizza e altro ancora.
Caldo porco, infinito, intrusivo e veramente limitante a qualsiasi attività.
Comunque tant'è. Come si sa, il mare e tutti i suoi connessi non sono proprio il mio ambiente. E ogni volta che devo andarci, il mio approccio è di rassegnazione.
Gli aspetti, come dire, sociali, che mi hanno colpito di più sono due.
Il primo è quello della varietà umana che popola il popolo delle vacanze. Colori, accenti, lingue, targhe, odori, orientamenti, tendenze...ormai la diversità, in ogni senso, ha vinto, nonostante tutto, sulla cosiddetta normalità.
Intendiamoci, gli imbecilli esistono ancora e spesso si prendono la scena, visto che sono quelli che urlano di più.
Ma la sensazione che ho avuto è stata che il mondo sia molto più avanti di se stesso, sia straordinariamente in pace, a fronte delle guerre e delle contrapposizioni culturali alimentate da idiozia istituzionale e speculazioni politiche.
Il 'mondo' è meglio di quanto si pensi e questo è un messaggio di forte speranza nel futuro.
Poi ci sono quelli là, sia in Francia che qui da noi, quello con il ciuffo posticcio, e poi tutti quelli che gli vanno dietro, in Europa e fuori, ma il mondo ha da tempo sterzato e non torna più indietro.
Il secondo è più terraterra, più 'fisico'.
L'80% delle spiagge in Francia è pubblico. Forse esattamente il contrario di quelle italiane. E' straordinario.
Per gli amanti di ombrelloni, sdraio, musica a manetta, bambini urlanti e puzza di crema e bomboloni alla crema, la vita in Francia deve essere molto dura, difficile.
Ho girato parecchie spiagge, alla ricerca di quella sempre meno affollata. Ne ho trovate di bellissime, poco frequentate, alcune addirittura - una meraviglia! - dedicate ai cani.
Essere in spiaggia con molti cani offre una garanzia impagabile: sì, a volte abbaiano, si scuotono per liberarsi dell'acqua in eccesso dopo il bagno, si aggirano calpestando tutto e tutti, ma per la maggior parte del tempo stanno in silenzio.
Vuoi mettere?
lunedì 22 luglio 2024
L'ultimo della Ravera
Ho letto un libro straordinario. Ma veramente.
Per idea creativa, per linguistica, per narrativa, per pulizia stilistica, per originalità, per tensione, per il finale.
Parlo di 'Un giorno tutto questo sarà tuo', di Lidia Ravera, edito da Bompiani.
Una storia strana.
Un adolescente di 15anni, la voce narrante, aspirante scrittore in diretta del vero 'Capolavoro', ci racconta la sua vita, le sue 'tre madri', ma soprattutto suo padre, vero scrittore famoso, ingombrante, sciupafemmine e presuntuoso.
La storia si racconta, si innalza, si abbassa, si intrufola nei ricordi e nelle coincidenze del lettore più attento, diventa drammatica, fa commuovere, appassiona e fa tenere il fiato sospeso.
Leggere molto ha il suo fascino e le sue gioie, ma ha anche il suo lato oscuro: si incorre spesso, e malvolentieri, in libri inutili (le mie storie mai pubblicate in confronto sono la Recherche e la Divina Commedia in un'unica opera...), noiosi e frutto probabilmente solo di solide relazioni con il mondo editoriale
La Ravera è da sempre una garanzia. Ho tutti i suoi libri, li ho letti tutti e la tengo nel cuore sempre.
Quest'ultima fatica - forse perché cade dopo una serie di letture veramente fragili - mi è parsa straordinaria per freschezza (nonostante gli anni che passano) e per compiutezza.
Il giovane narrante è uno 'stronzetto' che ha tutte le giustificazioni per essere ostile e contrapposto su tutto, ma è anche un meraviglioso testimone della vita di oggi, delle tensioni familiari, dell'amore che nasce e che muore.
Leggere la Ravera conforta, perché le basi sono comuni, perché i capisaldi del nostro mondo - oggi sempre più messi in discussione - non sono proprio in discussione.
Incontri
Ho 67 anni tra qualche giorno. E sono iscritto alla magistrale di storia. Diciamo che sono un po' fuori tempo, un filino in ritardo dir...
-
Quel che sarà sarà...oggi non ho voglia di tristezze. Milano si svuota, intanto, lentamente, e decisamente non come negli anni passati. I...
-
...era gobba pure quella, era gobba pure quella...la famiglia dei Gobbon!!! Questo è un pezzo di una canzone - di origine imprecisata - ch...
-
Ho letto un libro straordinario. Ma veramente. Per idea creativa, per linguistica, per narrativa, per pulizia stilistica, per originalità, p...