sabato 31 agosto 2024

Dottore

Allora, mi sono laureato, in lettere, antico sogno.
L'ho fatto per due motivi distinti e altrettanto importanti.
Il primo è una promessa fatta, ormai tanto tempo fa. A mia madre.
E' morta il 2 maggio del 2001, alle 5 del mattino circa.
Il giorno prima, la festa del lavoro, ero andato a trovarla, sfruttando la giornata libera.
Non ci vedeva quasi più, ma era tutta impettita in salotto, sul divano, come sempre.
A un certo punto delle chiacchiere, si era bloccata e tutto d'un tratto mi aveva buttato lì:
"Certo che potevi laurearti!". Così dal nulla, all'alba dei quarant'anni e passa, con un'azienda sulle spalle e dopo un matrimonio andato a gambe all'aria.
E io che le rispondevo: "ma dai, mamma, adesso? Ormai, quello che è fatto è fatto. Non trovi?"
E lei di rimando, "quante storie, basta volerlo...".
Poi tutto era finito lì, e la mattina dopo sarebbe finito proprio tutto, senza appelli.
E io, lo ricordo come adesso, il giorno dei funerali, ho 'promesso' che avrei rispettato il suo volere. Prima o poi.
E il poi è arrivato, quasi fuori tempo massimo, ma è arrivato.

Il secondo motivo era per dare "un messaggio" ai miei figli.
Un messaggio che 'insegnava' perseveranza, determinazione, volontà e rispetto verso se stessi.
Non è cambiato molto nella mia vita da quando sono dottore, ma io sono molto orgoglioso di quanto fatto, della fatica, dell'impegno e della meravigliosa capacità di abnegazione che ho mostrato, soprattutto a me stesso.
E non è finita. Mi sono iscritto alla magistrale di storia in Statale. E vediamo se arriverò fino in fondo, mentre e salute permettendo.
E poi, chissà, la carica di rettore o ministro dell'istruzione, il Nobel, oppure posso diventare imperatore...

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