sabato 7 settembre 2024

Non è il momento

...perché tu vai un giorno a fare un controllo di routine, svolgiatamente, nel mezzo dell'infernale calura agostana...
...perché furbamente approfitti delle ferie altrui per non fare file infinite all'accettazione...
...e non sei preoccupato, minimamente agitato per quell'ecografia...
...e quasi non presti attenzione a quello che il dottore ti sta dicendo...
...perché non c'è alcun problema...
Ma poi il silenzio cala nella stanza, il dottore armeggia con quel coso che ti vede dentro, non parla più, sale, scende, vedo anche che si sistema meglio sulla sedia, come dovesse affrontare una sfida inaspettata con il monitor...

E poi parla e ti rivela che potrebbero esserci problemi, che vede qualcosa che non dovrebbe esserci...
E poi dice di fare silenzio perché deve controllare, meglio...
E poi ti conferma che qualche problema potrebbe esserci, che occorre controllare, che è necessario un'ulteriore approfondimento, che bisogna vedere, guardare, baciare, lettera, testamento...
E allora improvvisamente tutto ti viene addosso e cerchi di reagire in modo composto, facendo qualche domanda intelligente - anche se le più non escono fuori visto che non riesco a trangugiare - per cercare di capire cosa accade e come può evolvere il futuro.
Lui è bravo, tranquillizza, minimizza, fraternizza, mentre io balbettando, sudando e forse pregando, cerco una luce in fondo al tunnel.
Dopo quindici giorni infernali, con notti insonni e desiderio di redigere le mie ultime volontà per non lasciare nulla al caso, l'esame di approfondimento rivela che non ci sono emergenze, che per ora non ci sono motivi per preoccuparsi troppo, che bisogna fare controlli ulteriori almeno ogni sei mesi.
Insomma che per ora non muoio.
E allora ho comprato le paste per festeggiare.



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