lunedì 10 settembre 2018

Inizio

Lo incontro, per l'ennesima volta.
- Allora, come la va?
- Normale, mi risponde. Ma non mi convince.
- Va tutto bene?, riprovo.
- Hai mai sognato di dover rifare l'esame di maturità? Di dover tornare al liceo, a scuola?
- Un'infinità di volte, gli rispondo. - Un'ansia che non ti dico.
- Bene, è quello che, da sveglio, sto rivivendo io in questi giorni, mi dice, manifestando un nervosismo a fatica tenuto sotto controllo.
- Cosa intendi?
- Domani, proprio domani, mio figlio inizia il liceo, comincia la sua vera carriera scolastica dopo i facili anni delle scuole dell'obbligo.
- E vabbè, che sarà mai?, gli rispondo con supponenza e forzata faciloneria.
Si sa, chi non ha figli non comprenderà mai le ansie, le preoccupazioni, le paure, i timori, giusti o sbagliati che siano, che attanagliano i genitori. Mai le capiranno e sempre non sapranno come comportarsi.
- Io stanotte non dormirò, sarò assalito dall'ansia di protezione, dalla voglia di tenerlo abbracciato, dall'istintiva volontà di non lasciarlo andare. Lui è agitato, lo vedo, ma fa finta di nulla. E mi agito ancora di più. Con il cuore malandato che batte a mille.
- Capisco, anche senza capire. Ma passerà, vero?, mi ributta in faccia, alzando gli occhi al cielo in segno di disgusto.
- Non passerà mai, caro mio, mai. Neanche il giorno in cui lascerò questo porco mondo, neanche il giorno del giudizio, ammesso che ci sia. Ma tu che ne sai?


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