domenica 26 agosto 2018

Anni duri, senza pauri

In attesa che la principessa domani compia 11 anni - con tutto quello che ne deriva - è bello passare questa ultima settimana di vacanze (un’estate disastrosa fino a oggi…) finalmente senza inconvenienti e senza problemi di sorta (almeno si spera).

Riposare un po’, leggere molto, ma soprattutto riprendere a scrivere senza ripensare a quanto successo nelle settimane precedenti, puntando principalmente al puro godimento fisico e mentale che la parola nuda sul foglio bianco provoca.
Difficile.

Scrivere è una nobile azione che si fa per se stessi prevalentemente, ma non solo.
Si scrive per far leggere quanto si pensa e crede a chi ti sta vicino, a chi ti ama.
Si scrive per lanciare messaggi a qualcuno di molto lontano, presupponendo che li legga. Si scrive per avvicinare e per allontanare.
L'ultima fase, quella più ambiziosa e impegnativa, si scrive anche per pubblicare, per raggiungere lettori lontani, diversi, sconosciuti.
Le prime ti motivano con forza, ti danno una grande propulsione per andare avanti.
L’ultima mostra quanto sei ambizioso, quanto vuoi sfondare, quanto vuoi farti riconoscere.
Se le prime in fondo mostrano solo una forma privata della scrittura, la seconda è pubblica, ti obbliga a metterti in mostra.
Ma quest’ultima è quella che ti aiuta ogni giorno a pensare, definire, organizzare e scrivere una qualsiasi storia.

Dopo il knock out ricevuto, ora è il momento di rialzarsi, di riprendere fogli e calamaio, di tradurre tutte le idee notturne che mi rincorrono come se dovessi liberarle da una detenzione.

E’ il momento di raccattarsi, superare la sconfitta, rialzare gli occhi e mettersi, di nuovo, a sognare.

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