È che la vita è un palcoscenico - anche se la visione è un po' banale e trita - in cui si susseguono scene senza che nessuno abbia scritto, per gli attori, un copione vero e proprio.
Ognuno disegna e scrive la propria parte, la cui parte deve comunque tenere conto di chi ci circonda, del mondo che ci ruota intorno, delle casualità, delle sfighe e di tutti i colpi di fortuna che ci capitano addosso, senza riguardi alcuni.
Banale osservazione? Sicuramente.
Fine della storia? No, tutt'altro.
Se ognuno di noi è protagonista o comprimario, attore o regista, buono o cattivo, positivo o negativo, lo decidiamo noi, in fase di crescita, di maturazione, mentre conquistiamo l'età adulta.
E da questo non si piò scappare.
Chi decide il proprio ruolo, il proprio destino, siamo noi, non entità esterne, divinità dalle diverse fogge, né cattive amicizie o - peggio ancora - amori sbagliati.
Conoscevo uno, tempi fa, disilluso dall'ennesima prova d'amore andata male, che sosteneva che in fondo - manco fosse induista - noi non decidiamo nulla, tutto è già scritto da pletore di dei capricciosi che in stile olimpo greco si contendono le umane povertà come fossero giocattoli insipidi e senza marchiatura Ue. E se non sono dei, aggiungeva, il destino, il fato o come cavolo volete chiamarlo, era l'unico motore che spostava il mondo in un senso o in un altro.
E insisteva, cercando di convincermi, che era perfettamente inutile agitarsi tanto, che era stupido perdere tempo cercando di migliorare il mondo che ci circonda e la propria esistenza, che era francamente inaccettabile spendere energie nel conquistare spazi, amori, felicità o benessere.
Un imbecille, o meglio, una via di mezzo tra un cialtrone inappetente e un lazzarone mascherato da filosofo.
Dobbiamo esistere, e resistere, per lasciare un segno, un ricordo, una passo in avanti, per poter confessare, come diceva il sommo poeta, di aver vissuto.
Alla faccia di chi ci vuole male e si mette di traverso per il lungo sul palcoscenico.
martedì 17 aprile 2018
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Malinconia
Invecchiare, si sa, è bipolare. Almeno pare. Da una parte, dicono, porta saggezza, a seguito di esperienza, conoscenza, studio, relazioni......
-
Quel che sarà sarà...oggi non ho voglia di tristezze. Milano si svuota, intanto, lentamente, e decisamente non come negli anni passati. I...
-
...era gobba pure quella, era gobba pure quella...la famiglia dei Gobbon!!! Questo è un pezzo di una canzone - di origine imprecisata - ch...
-
Eh sì, c'è una seconda parte. Perché dopo i sette giorni al mare, ci sono stati quattro giorni invece - per il mio massimo gradimento -...
Nessun commento:
Posta un commento