Ciao Andrea,
che dire?
Sei una furia di dio, sei una miccia eternamente accesa pronta a esplodere, sei un urlatore di professione, sei scostante, antipatico e insopportabilmente adolescente.
Appunto, che dire?
Credo che tu debba porti delle domande, senza snaturare il cluster di crescita che stai vivendo.
Nessuno ti chiede di essere né adulto né un bambino, nessuno ti chiede di essere consapevole della tua vita, nessuno ti impone di voltarti e metterti a vivere una vita che non è la tua.
Ti si chiede solamente:
- un po' di educazione
- un po' di collaborazione
- un po' di disponibilità
- un po' di responsabilità
- un po' di intelligenza
- un po' di gentilezza
- e un po' di piantarla lì di rompere le balle!
Nelle giornate che viviamo insieme non corrono dieci minuti in cui ti lamenti per qualcosa, attacchi qualcuno (preferibilmente tua madre), ti incazzi con qualcun'altro, ti imbestialisci con tua sorella...
E io non passo giornata che vivo con te nel cercare di spegnere questo tritolo perenne, cercando di farti capire che va bene essere se stessi, che va bene tenere ferma la propria posizione, che va bene essere consapevole della propria intelligenza, che il rapporto con gli altri è fatto di spigoli smussati, di tanto grigio e poco bianco e nero, che è fatto di ascolto, che è fatto di attenzione verso gli altri.
Ecco, io vorrei che il tempo che passiamo insieme sia fatto di tutte queste cose, che sia colmo di rispetto e che consenta soprattutto alle mio povere orecchie di conservare il più a lungo possibile l'udito, che per fortuna ancora conservo più o meno integro nonostante l'età.
Mi annoia sentirti urlare in continuazione, mi annoia dover rintuzzare o mediare in continuazione, mi annoia non divertirmi con te.
Pensaci un po', per favore.
Poi ne riparliamo.
Bacio
Papi
lunedì 29 maggio 2017
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