martedì 15 novembre 2016

Guarda che luna

Io non sono meteoropatico. Ammesso che esistano, i meteoropatici.
Adoro il il brutto tempo, il grigiore tipico di questa città.
Adoro la nebbia, che purtroppo non c'è più, amo il freddo.
L'unica cosa che mi disturba è il caldo tossico e umido, ma è una questione di temperatura, di pelle chiara che rifiuta il sole.
Ma c'è un ma.
Da un po' di tempo, di fronte alle mie credenze granitiche, compare all'orizzonte sempre un 'ma', un distinguo, un'apertura forte e determinata a qualche cambiamento.
È una bella sensazione non avere più certezze, non pensare di avere in tasca la soluzione a tutto.
È bellissimo sentirsi più fragili, più in continuo dissidio con se stessi.

Ieri c'era la superluna, almeno così dicono. Una persona cara mi ha anche mandato una foto ieri sera, per farmela notare, dalle sue latitudini, lontane da qui. Non mi è sembrata particolarmente grande rispetto al solito, ma era come sempre, bellissima.
Ecco, la luna, quella vera, quella che vedi e che quasi, nelle serate più nitide, sembra si possa toccare.
E ieri sera la mente è corsa a chi della luna ha fatto un credo, una musa per le proprie riflessioni o deliri. Mi sono venuti anche in mente quei personaggi mitici che soprattutto nei romanzi dell'ottocento - Londra, vicoli bui, nebbia, tagliagole a ogni angolo della città... - nelle giornate di plenilunio, si tramutavano in lupi mannari e terrorizzavano giovani donne, chissà perché, sempre in giro da sole e di notte.
La luna su di me invece infonde una sensazione di pace, d'affetto profondo verso un mondo che sembra in quegli attimi, idilliaco.
E in questo periodo, dove tutto cambia, dove la mia vita sta attraversando momenti di grande trasformazioni e di cambiamenti, per fortuna positivi, la luna aiuta ad affrontare le nuove sfide con animo sereno e ricco di forza.
Bella la luna piena, grande o piccola che si vuole. Si potesse avere tutti i giorni...


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