Quando si è giovani si pensa, anzi si è certi, di essere eterni. Anche di essere infallibili, depositari della verità. Si crede che il mondo giri intorno a se stessi.
È la forza della gioventù, della spensieratezza, è quell'energia che permette alle giovani generazioni di rivoluzionare il mondo, di fare bei sogni, di innamorarsi, di pianificare la vita, di fare scoperte, scientifiche o semplicemente personali.
Essere giovani è il motore del mondo.
Poi gli anni passano, si cambia, ci si intimorisce, si subiscono lutti di ogni genere, si provano le delusioni, si svegliano i timori, si soffre.
Poi il tempo improvvisamente subisce un'accelerazione improvvisa, si comprime, si consuma in un attimo. Gli anni si susseguono rapidissimi, quasi che il calendario abbia subito una canaglia sforbiciata, come se un regista occulto abbia tolto giorni, forse anche mesi.
E poi viene un giorno in cui ti accorgi che tutto può finire, che non sei eterno, che non sei infallibile, che hai perso quella capacità di rimediare a tutto quello che ti capita, che non hai più la forza di reagire.
È un brusco risveglio, un po' triste, che porta ansia, che ti fa traballare.
Un brusco risveglio, da cui è difficile riprendersi.
martedì 29 novembre 2016
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Il vento, il cappello, l'uomo
Dove: una grande piazza centrale della città. Quando: una mattina invernale, all'alba, con sole appena nato, cielo terso e vento gelido,...
-
Succede anche a me, sempre più spesso. Non so se funziona da antidepressivo, ma qualcosa fa. Non per il calcio naturalmente: appena divento...
-
Quel che sarà sarà...oggi non ho voglia di tristezze. Milano si svuota, intanto, lentamente, e decisamente non come negli anni passati. I...
-
...era gobba pure quella, era gobba pure quella...la famiglia dei Gobbon!!! Questo è un pezzo di una canzone - di origine imprecisata - ch...
Nessun commento:
Posta un commento