martedì 29 novembre 2016

Fragilità

Quando si è giovani si pensa, anzi si è certi, di essere eterni. Anche di essere infallibili, depositari della verità. Si crede che il mondo giri intorno a se stessi.
È la forza della gioventù, della spensieratezza, è quell'energia che permette alle giovani generazioni di rivoluzionare il mondo, di fare bei sogni, di innamorarsi, di pianificare la vita, di fare scoperte, scientifiche o semplicemente personali.
Essere giovani è il motore del mondo.

Poi gli anni passano, si cambia, ci si intimorisce, si subiscono lutti di ogni genere, si provano le delusioni, si svegliano i timori, si soffre.

Poi il tempo improvvisamente subisce un'accelerazione improvvisa, si comprime, si consuma in un attimo. Gli anni si susseguono rapidissimi, quasi che il calendario abbia subito una canaglia sforbiciata, come se un regista occulto abbia tolto giorni, forse anche mesi.

E poi viene un giorno in cui ti accorgi che tutto può finire, che non sei eterno, che non sei infallibile, che hai perso quella capacità di rimediare a tutto quello che ti capita, che non hai più la forza di reagire.
È un brusco risveglio, un po' triste, che porta ansia, che ti fa traballare.
Un brusco risveglio, da cui è difficile riprendersi.

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