Dall'ultima volta che sono capitato su questo blog, sono successe tante cose, quelle cose che la vita di ognuno riserva. Ma anche alcune insolite.
Andrea ha terminato ieri la sua prima media, riscuotendo successi sia in termini di rendimento scolastico (la pagella le vedremo tra una decina di giorni) sia di relazione con i suoi compagni. Anche con quelli più ostici, e diciamocelo, più stronzi.
L'anno si concluso anche con il saggio di musica in cui le prime erano raggruppate in palestra per uno spettacolo corale fatto di chitarre, tastiere e flauti dolci.
Andrea ha scelta all'inizio dell'anno di imparare la chitarra (per fortuna, i flauti dolci non si possono sentire, belle le tastiere) e quindi ha suonato con tutto il gruppo di chitarristi i pezzi e gli accompagnamenti decisi.
Ma alla fine lo spettacolo ha riservato una sorpresa.
Lui, da solo e la sua chitarra, davanti a tutti i suoi compagni, e soprattutto davanti a tutti i genitori di tutti gli studenti (saranno state almeno 100 persone) si è esibito cantando Nowhere man, formidabile canzone dei Beatles scritta da John Lennon. Straordinario il coraggio, ottima l'interpretazione che è stata corredata da una sorta di cabaret, per nulla pensato!, tra lui e il suo professore, facendo sbellicare tutti dalle risate. Alla fine grandissimo e trionfale applauso e un vero successo dell'ultimo dei Beatles, corredato da un inchino di ringraziamento veramente regale. Io non avrei osato neppure per la metà.
Bianca ha finito il suo terzo anno alle elementari, con crescenti successi scolastici e con un saggio finale che l'ha vista senza ogni dubbio la protagonista per impegno e capacità recitativa. Rivedendo i video dello spettacolo la si vede al centro di ogni azione e canto grazie a una entusiastica partecipazione e a una sorte innata di leader sul palco. Incredibile.
Credo che sia il momento di capitalizzare questo entusiasmo e di canalizzare questa voglia di recitare.
Vedremo al ritorno delle vacanze estive.
Ultima cosa, una volta tanto, c'è qualcosa su di me che voglio raccontare.
Ho scritto un libro, almeno così mi è parso.
Dopo numerosi tentativi abortiti per mancanza di idee, mancanza di voglia e mancanza di capacità, una storia sono riuscito a pensarla, crearla nella mia testa, assemblarla, renderla possibile e quindi scriverla. Un romanzo, o comunque un lungo racconto, fatto di amore, nostalgia, incontri, passato che ritorna e scenari sublimi.
E quindi? Quindi, per ora, punto e fine.
Ora devo cercare qualcuno che la legga, e che lo valuti. Magari è la nuova Divina Commedia de noantri (dubito...), magari non sta talmente in piedi da far accapponare la pelle, magari non ha proprio dignità di esistere.
Non so cosa pensare, veramente. A me piace molto, proprio perché l'ho pensata e scritta come volevo. E a me, quando rileggo le cose che scrivo, piacciono tantissimo. Ma ogni scaraffone è bello a mamma sua, si sa.
Ora devo trovare un editor o un'agenzia letteraria che abbiano voglia di leggere la mia storia, o un qualsiasi editore che metta un po' del suo tempo a disposizione, generando un parere autorevole e soprattutto accreditato. Quello dei libri è un mondo editoriale che non conosco, e quindi non so veramente come muovermi.
Magari qualcuno si farà avanti, dopo gli opportuni segnali che cerco di distribuire in rete oltre che nel mondo reale.
Alla copia numero 1milione venduta avverto tutti.
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