Un mio caro amico mi scrive domenica sera, improvvisamente, raccontandomi le sue nefaste avventure con la sua attuale compagna.
E di qua e di là, e lei mi ha detto e io le ho detto... le solite confidenze tra amici (un po' ammorbanti, non siamo più adolescenti), quando le cose non vanno più bene come un tempo.
Non funziona più, mi dice, dentro e fuori dal letto, ci si guarda in cagnesco, si fa appunto su tutto, si alza anche a volte la voce. Non funziona più.
Io leggevo - poi ascoltato, vista che c'è stata pure una telefonata per meglio approfondire - e pensavo (visto che un divorzio sulle spalle) che capisco, comprendo molto bene quando le cose sono alla fine.
L'importante è accettare il verdetto - subìto o imposto - chiudere l'ultima pagina del libro ormai finito, e passare in libreria ad acquistarne un altro.
Se si ha voglia di leggere ancora. In caso contrario si attendono pubblicazioni future o se si può anche decidere di non leggere più.
Mi manda anche questo link (che in questi giorni va forte come Mi piace), un articolo che definisce un presunto scenario su un rapporto con una cosiddetta donna forte.
- Perché, gli chiedo?
- Perché io ho grande difficoltà con le donne che hanno temperamento, che sono determinate, che hanno una loro vita autonoma, che vogliono far carriera, che hanno una vita!, mi risponde, piagnucolando.
Ussignur, è proprio vero che le persone non le si conosce mai fino a quando le conosci davvero (come sono diventato saggio, mi faccio quasi paura).
Io, che sono all'opposto, che ho diviso la mia vita sempre con donne risolute e anche un po' aggressive e che lasciano il segno, e che ho sempre tenute le distanze dalle gatte morte e dalle incapaci, l'ho guardato - virtualmente - con tanto d'occhi.
E allora?, gli chiedo. - Cercatene un'altra che fa al caso tuo, una donna tutta casa e chiesa, tutte dedita al suo uomo, che non decide nulla, che vuole solo vivere nella tua ombra, se tanto di piace. E smettila di piangerti addosso, che mi viene il nervoso.
La telefonata si conclude con un nulla di fatto.
E con la consapevolezza che ognuno si sceglie (o meglio, trova) quello che riesce a scovare.
Dopodiché l'articolo citato è di una banalità sconcertante.
Aggiungo Nanni Svampa che la sa lunga...
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