Il ritorno da Firenze, la sera di domenica, ha comportato un lato oscuro.
Appena arrivato a casa un'influenza intestinale mi ha messo a terra, per due giorni, con punte di quasi 39 di febbre e pellegrinaggi costanti verso i luoghi meno nobili della magione. Un dissesto assoluto.
Forse è stato un complotto dei renziani che mi hanno individuato subito appena messo piede in città, mi hanno fatto spendere un sacco di soldi e appena stavo per ritornare mi hanno colpito duro con qualche fiala mefitica.
Quindi? 'E a noi', direte voi?
Quindi sono rimasto a casa per due giorni in stato comatoso, con scarsa autonomia intellettuale e forti mal di testa. C'era poco da fare.
Allora accendo il computer, almeno navigo un po', cazzeggio in rete, leggicchio e mi addormento come un sasso.
E invece, t'el lì, al video forum di Repubblica, il maleducato talentuoso, come l'ha definito il De Bortoli dimissionato.
E cioè il Renzi.
Ho pensato: non sarò così scemo, con la febbre e con la testa che si apre in due, da spararmi l'ennesimo comizio su "io che faccio tutto e gli altri che non hanno fatto nulla, su io che vinco e gli altri hanno sempre perso" in queste condizioni, vero?
Sì, sono così scemo, e non me ne sono pentito. Per nulla.
Per la prima volta sono riuscito ad arrivare fino alla fine di un'intervista con il ragazzino impudente, incazzandomi come una bestia su un sacco di questioni, ma apprezzandone altre.
Per la prima volta il presidente del consiglio - ci sono le elezioni imminenti, non dimentichiamoci - ha ragionato, ha discusso e ha anche avanzato strategie e prospettive in cui un po' mi riconoscevo.
Quali?
Un pochino sulla legge elettorale - che comunque è un pericolo -, un pochino sui provvedimenti sul falso in bilancio, un pochino sulle leggi che invadono le libertà personali e di coscienza. E poi sulla scuola.
I ragionamenti a volte filavano, forse perché in un contesto più ragionato, meno da grande pubblico e meno in piazza.
L'uomo è un fine comunicatore, quindi non c'è da fidarsi mai. E lo dice uno che di comunicazione vive. Ma l'altro giorno ha avuto la faccia tosta di spingersi verso atteggiamenti e linguaggi che potevano essere apprezzati e che intravedevano spiragli in un atteggiamento, e in un orientamento strategico, meno disprezzabili.
Poi è caduto miserabilmente sulla politica in Liguria (sulla sinistra masochista è stato veramente inaccettabile), si è arrampicato sugli specchi sulle liste in Campania, ha ribadito le sconcezze di una legge sulla scuola inaccettabile e ha difeso a spada tratta il Job Acts che è molto a tutela degli imprenditori, anche perché gliel'hanno preparata e scritta proprio loro (e lo dico da imprenditore...).
Ma il giovin signore ha fatto una migliore figura l'altro giorno, e non me l'aspettavo.
Ora è tutto da vedere se è solo propaganda per le imminenti elezioni amministrative - che lui in trasmissione ha un po' snobbato - oppure se è un cambio di passo dopo avere messo al sicuro le cose a cui tenevano veramente i suoi sponsor più potenti.
Forse è il profumo del giglio fiorentino che mi ha inebriato, spero non rovinato...
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