Sì, molto difficile, anzi impossibile, non piangere.
Guardatelo anche voi.
Sui social media, alle prese tutti i giorni con immagini di gattini dementi e di campagne contro il maltrattamento degli animali (vivisezione e non) - giuste, non fraintendetemi - neanche un cenno a questa infamia.
Le morti degli uomini non fanno più notizia, o per lo meno non fanno più impressione.
Ma vedere questo primo pezzo di una lunga serie che verrà trasmessa anche in in tv, lascia sconvolti per la crudezza perché sbatte in faccia cos'è la realtà di questi viaggi della speranza, spesso ultime tappe di una vita già disperata.
Guardatelo, tutti, diffondetelo, e non per buonismo, per populismo, per un umanesimo fine a se stesso, ma solo per far comprendere a tutti tre aspetti, fondamentali.
1. Il lavoro formidabile di chi si adopera ogni giorno per salvare queste povere vite. Il pianto, gli occhi lucidi di chi ogni giorno è alle prese con questa disperazioni, è la prova provata che l'umanità ha ancora un futuro. Immagini, queste, di uomini veri, buoni, appassionati, puliti.
2. La crudezza dell'ultima parte, quella del recupero, in diretta, dei naufraghi, con quella camera che riprende all'altezza dell'acqua, quasi fosse dentro, quasi fossi gli occhi di un uomo. E quelle urla, quei richiami, quegli occhi dei bambini sgranati in preda al terrore, quelle mani dei genitori che cercano di salvarli a scapito di se stessi...terribile. È una delle cose più sconvolgenti, più spaventose che abbia mai visto.
3. L'Europa degli spread e delle parità di bilancio è quanto di più assente e lontano ci sia oggi. Nessuna collaborazione, nessun affiancamento, solo grandi spalle che si girano a guardare da un'altra parte ogni volta che arriva il bel tempo e ricominciano gli sbarchi dei disperati dei disperati. Inqualificabile, stomachevole e non perdonabile. Saccenti, sempre più lontani da tutto e da tutti e soprattutto disumani.
Forse c'è un po' di qualunquismo, forse un po' di buonismo, forse un po' di mancanza di pragmatismo in quello che scrivo, ma non riesco - come dice uno dei soccorritori nel filmato - a dimenticarmi quelle immagini 'che mi hanno portato via un pezzo di cuore' e che, come dice un altro, mi fanno rendere conto quanto i miei figli siano fortunati e felici.
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