Ogni giorno si impara qualcosa, questo è certo.
E quello che non impari tu, direttamente dalla tua esperienza di vita, te lo racconta qualcuno molto più intelligente di te e che viene pagato per rendere l'umanità più sensibile, consapevole e intellettualmente inattaccabile.
Questa è la nuova verità che ci viene proposta dalla terra degli alci e dei salmoni.
Quindi, cari papà che non pensate ad altro che bere birra, mettersi in mutande canottiera davanti alla partita e addormentarvi a bocca aperta tutte le sere davanti alla vostra famiglia esterrefatta, se volete che vostra figlia abbia un futuro roseo e di successo dovete incominciare a sparecchiare, lavare i piatti, tirare di straccio il sabato mattina, caricare lavastoviglie e lavatrice e se serve - come serve quando si hanno bambini - anche saper fare il bucato a mano in acqua calda e detersivo per le macchie più difficili.
Se non si fa così si corre il rischio che la l'infante di stampo femmineo si adatti a una svolta professionale mediocre, o peggio ancora - aggiungo io - che punti al matrimonio, sforni figli e si faccia la permanente (esiste ancora?) ogni fine settimana.
Ecco.
Io credo che ognuno nella propria famiglia abbia un proprio ruolo, sia professionale sia culturale, e che soprattutto nei confronti dei figli i punti di riferimento siano due, ben distinti: padre e madre.
I maschi e le femmine non sono uguali, infatti hanno sessi differenti e si chiamano con diversi.
Le sensibilità sono diverse, gli approcci anche. Ma questo non è il problema.
Il problema sono i ruoli sociali che vengono assegnati, le gabbie culturali in cui si cresce, i deliri delle consuetudini.
Le donne - lo dico sempre, tutti mi sono testimoni - sono ormai lanciate verso la conquista del mondo, e hanno di fronte a loro un futuro di potere, conquiste e successi.
Non so se sia un bene assoluto, ma questa è la dura realtà a cui noi maschietti non possiamo fare altro che adeguarci.
Ma tutto questo non credo che sia perché a un certo punto i padri di figlie femmine improvvisamente hanno cominciato a lustrare le scarpe e raccogliere i pannolini caccolosi dei propri figli.
A volte il mondo mi sconcerta, per le sue banalità e per il tempo perso a raccontare inutili ore di di presunti studi sociologici.
Comunque, lo studio canadese mi ha fatto riflettere e ho raggiunto una conclusione.
Da oggi niente più lavori in casa, ritorniamo ai bei ruoli distinti e originari dove la madre allatta e cresce i figli e il padre maschio vero e virile torna ogni sera con il cervo cacciato sulle spalle.
Infatti se persisto nel mio ruolo di padre consapevole, partecipativo, democratico e antifascista, Bianca mi sbatte fuori di casa tirandomi sulla gobba tutti i piatti che ho lavato in questi anni.
giovedì 21 agosto 2014
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