giovedì 9 gennaio 2014

Inno alla paternità

Sta diventando sempre più divertente, essere padre.
Giuro, non ci credevo, ma man mano che i miei figli crescono, si rendono più autonomi, il rapporto con loro sale di intensità, di profondità, ma soprattutto si riesce finalmente a instaurare con loro un dialogo che non sia fatto solo di cacca e pipì, giochi e 'la verdura non la voglio!'.
Il salto di qualità l'ha fatto Bianca, che ha ancora solo sei anni, ma che comunque ha abbandonato quel modo di approcciare il mondo che ha resi veramente complicati questi ultimi anni.
E in particolare ha abbandonato quello scontro perenne che ha contraddistinto il rapporto con me in questi suoi primi anni di vita.
Intendiamoci, non tutto è rosa e fiori, ma comunque la differenza è assoluta, totale, e le mie coronarie, e in particolare il fegato, ne stanno beneficiando in modo esponenziale.
Con Andrea e Bianca ora io

gioco
parlo
vedo film, e non solo cartoni animati o Peppa Pig
passeggio commentando quello che si vede
scio, vado in montagna, nuoto
leggo
ascolto musica
vado al ristorante

Insomma vivo una vita di relazione con loro basata sul rapporto tra le persone, indipendentemente dai ruoli e dalla parentela.
Bellissimo, davvero.

Vederseli crescere sotto le dita, di fronte agli occhi, sono una gioia infinita, un motivo di vita, una felicità.
Non è mai troppo tardi per diventare padre.
Meditate gente, meditate.

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