lunedì 28 ottobre 2013

Ho un attacco di...

Penso che dovranno ricoverarmi.
Penso che o ci vado direttamente io in ospedale, o qualcuno dovrà chiamare un'ambulanza.
Penso di essere alla frutta, ormai.
Politicamente parlando.
E sto avendo un  attacco di qualunquismo che mi porterà al suicidio politico di me stesso autoprodotto.

Ma ormai lo scenario - a fronte di una crisi economica spaventosa e per lo più ignorata - è deprimente, squallido, senza progetti, socialmente devastante.

Abbiamo a sinistra - ma dove? ma va là... - un partito che è ormai allo sbando sia come progetto politico sia come rappresentanza sia come organizzazione.
Avrebbe bisogno di un buon 'manager' che lo rivolti come un calzino, che tracci la democrazia interna e che riassetti le fila con un obbiettivo di produrre e lavorare.
Invece ci ritroviamo con un segretario non voluto da nessuno, una vecchia nomenklatura che è l'unica che ha qualcosa da dire (il che è drammatico) e un bamboccio sgomitatore che parla per frasette di marketing, ma che punta solo a se stesso.
Forse è quello che si merita il partito che ha affossato storie gloriose e soprattutto ha buttato via sia l'acqua sporca sia il bambino, insieme pure al sapone e forse ha chiuso pure la porta del bagno. Tutto insieme.
Voto: pessimo, ma proprio tanto.
Pena: migliaia di corsi alle Frattocchie!

Poi abbiamo una cosiddetta destra su cui è difficile spendere ancora parole. Un partito azienda che, visto le malparate, le condanne e la deriva anagrafica, ha pensato bene - lui sì! - di riformarsi, passando a una struttura più consona: il feudo. E quindi giù con l'investitura della figlia, e poi dei nipoti e poi del cane e poi forse anche di qualche domestico (il giardiniere  e il medico c'erano già).
Un disastro oltre ogni confine immaginabile, un fondo del barile che non ha contorni.
Voto: un vomito insostenibile.
Pena: Ma cosa vuoi penare, ormai... fanno tutto da soli.

Poi abbiamo quell'altro, maleducato di fondo, che insulta ogni giorno il capo dello stato e che spara minchiate tutti i giorni, circondato da uomini e donne incapaci di partorire un progetto che sia uno.
Un'esperienza 'politica' che non esiste, che è il vuoto assoluto aldilà degli slogan che hanno solo la funzione di aumentare le visite al sito e a rimpinguare le sue già stracolme tasche.
Voto: Inqualificabile e inclassificabile.
Pena: campi di rieducazione in mezzo al Sahara durante la pausa pranzo e d'estate e senza acqua.

Poi ci sono i poverini, che sono quattro gatti e che hanno anche la capacità intrinseca di litigare e separarsi. Prima il professore che di fatto è un povero ragiunatt (ragioniere per chi legge da fuori Milano) che fa quattro conti in famiglia e pensa di gestire uno stato. Poi l'unione con chi è responsabile fino al midollo di questo dissesto e ora fa il 'rivoluzionario'. Poi il cagnolino e le passeggiate per la Milano bene per avere un po' di consenso.
Voto: una tristezza infinita.
Pena: vivere per un po' in un monolocale a Hong Kong e poi ne parliamo

E poi quei pochi che sono gli altri. Razzisti, fuori dal tempo, anacronistici, chiusi in se stessi che alle prossime lezioni presumibilmente scompariranno se non in qualche stalla delle valli.
Voto: siete finiti e io godo oltre misura
Pena: fare gli extracomunitari nel terzo mondo per sei mesi e poi forse capiscono qualcosa.

E poi c'è quello che te la racconta su, con i suoi interventi roboanti, con le sue metafore e con i suoi sogni che poco hanno di realmente raggiungibile. E che non incantano più nessuno.
Voto: uffa, che noia.
Pena: ascoltare - come in Arancia Meccanica - i suoi discorsi fino al rigetto completo.

E poi ci sono quelli che non hanno più voglia di nulla, che votavano a sinistra - quella vera! - e che ora non sanno più cosa fare, pensare, lettera e testamento.
Ecco io sono lì.
Passo le giornate a leggere e a cercare di capire, a informarmi, a spaccarmi la testa per essere moderno, obbiettivo e mentalmente stabile.
Voto: sconfitto! Hai mollato! Non te lo perdoneranno mai...
Pena: me ne vado!!!, ma dove vai con due figli piccoli a cinquantasei anni? Eh, dove vai? Ma piantala! E rimani qui a boccheggiare.

Mi verranno a prendere, lo so, per attacco virale e non curabile di qualunquismo.
E allora, non ci sarà più cura possibile.



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