Gli impegni, gli stress, il lavoro, la crisi, quella faccia di palta che imperversa in tv, quell'altro che urla con la bava alla bocca insultando tutti...insomma una vita complicata, difficile.
E quando succede qualcosa di bello - bisognerebbe fare una campagna di comunicazione sul riutilizzo di questa parola - quasi ti meraviglia e, in minima parte, ti senti anche un po' in colpa, in pieno spirito cattolico trasmesso da anni di catechismo talebano.
Tutto questo pistolotto introduttivo (non avete idea di quanto mi piaccia scrivere, non lo immaginate proprio) è solo per raccontare a chi per caso mi legge della giornata di sabato. E come sempre per lasciarne traccia.
Una di quelle giornate 'perfette', che a volte capitano, e che ti lasciano alla fine un senso di serenità frammezzato da quella giusta quantità di malinconia.
Ritornare alle proprie origini.
Ritornare alla propria 'terra'.
Ecco cosa è successo.
Una giornata in compagnia dei pochi parenti rimasti, nella Bassa, tra le strade, i paesi e i campi concimati dei luoghi originari dei miei. E in particolare di mia madre.
Rivedere le case e le cose, teatro della mia infanzia e di buona parte dell'adolescenza, dopo decenni, è stato un tuffo nel passato, un salto verso ricordi ed emozioni bellissime e che si sono rincorse per tutta la giornata.
E poi le zie anziane, ancora in gamba!, i cugini, le loro mogli, i figli ormai grandi mai conosciuti prima, e poi i cani, i campi, la vecchia scuola...
E poi i ricordi più struggenti, come la casa di mia madre, direttamente sul fiume, e farla vedere ai miei figli perché si ricordino almeno quella, visto che la nonna ha pensato bene di lasciarci prima della loro nascita.
Uno scombussolamento continuo, un riversare di budella violento, una voglia di piangere e di ridere in contemporanea...una giornata piena.
E poi una cosa importante.
Ritrovarsi a parlare, senza barriere, senza recitare 'la parte' di tutti i giornali, senza occupare il proprio posto e difenderlo. Stare insieme solo per il piacere di farlo. Non capita più tanto spesso...
Bellissimo rinciucchirsi di ricordi, di aneddoti, di vino e di salame nostrano.
Alla sera, a casa, sfinito, ubriaco di odori e di parole.
Con il cuore che ha continuato a battere forte, per ore.
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