Ora Andrea, alle prese con la sua consuete improvvisa, violenta e devastante influenza, si abbevera alla fonte degli antibiotici rituali cercando di rimettersi prima dell'inizio della settimana. Nervoso come una bestia, come ogni volta che prende queste diavolerie a innesco chimico.
E allora?
Allora, complice anche 'sto tempo assurdo, la sorella - un po' per solidarietà un po' perché è nata così di suo - assorbe tutto il pessimo umore del fratello aggiungendone quanto riesce a generarne in totale autonomia.
Bellissimo, clima idilliaco. Sembra quasi stare in Yugoslavia durante la guerra.
Io poi, essendo loro padre - se la genetica ha il suo senso - non è che ho lo spirito del santo d'Assisi, e quindi aggiungo del mio.
Clima faticoso, notti insonni per i disturbi continui del malato, nervoso a mille.
Un tranquillo weekend di paura.
Questi pediatri che al minimo problema elargiscono antibiotici fintamente risolutivi mi fanno sempre un po' pensare, soprattutto per la loro superficialità e prigrizia culturale.
Avessimo più aiuto - e soldi - nelle situazioni d'emergenza forse ci si limiterebbe ad aspettare che il morbo si dissolva e che la situazione torni alla normalità in autonomia.
Intanto Andrea si aggira per la casa dicendo che, grazie alla febbre, è già cresciuto di oltre 10 centimetri (!).
Generazione dopo genrazione, gli obbiettivi sono sempre gli stessi...
Io attendo, con terrore, la fine di questo meraviglioso clima e l'arrivo dell'odiato caldo, sole, umido, afa...
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