sabato 30 marzo 2013

Mani dal passato

Questa casa è piena di fantasmi...

... lui esce dalla porta della stanza da letto, trascinando i suoi piedi, si avvicina alla cucina, prende un bicchiere e con un cucchiaino scioglie il suo intruglio quotidiano - mai capito cos'era - girando, girando e girando all'infinito, senza sosta...

...poi lo vedo sul balcone, camicia di flanella a quadroni e pantaloni di velluto marroni, che con il suo binoccolo scruta le montagne alla ricerca di chissà quale segnale...

...e poi si avvicina con il suo sorriso più solare che gli veniva tanto bene solo qui, come volesse condividere la gioia di essere con noi...

...e poi arriva lei, silenziosa come sempre, che dopo le sue incombenze, prende il suo libro, caffè e sigaretta e si sistema al tavolo, sempre allo stesso posto, senza degnarti di uno sguardo, ma sempre a disposta a regalarti un sorriso rassicurante...

...ed eccola al balcone, con la mano sinistra appoggiata alla ringhiera che guarda giù spensierata, sorridente, in pace col mondo...

...e poi sempre lei, con i primi problemi di salute, seduta vicino alla finestra del balcone che guarda fuori malinconica, a fatica...

...e poi tutti al tavolo, in quei pranzi che ci riunivano tutti, e che io capisco solo ora quanto erano importanti per loro, e ora per me...

Mancano solo le loro voci, i loro suoni, le loro mani.
I ricordi, a volte, sono valanghe che spazzano tutto, lasciando solo un grande vuoto.

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