Oggi Andrea fa i sette anni!
Auguri a lui.
Potrei dire che sembra ieri che muoveva i suoi primi passi.
Potrei dire che sembra ieri che cominciava a parlare (e poi non ha mai più smesso...)
Potrei dire che sembra ieri che ha cominciato il nido, la scuola materna e la scuola primaria.
Ma proprio ieri abbiamo avuto una conversazione che mi fa capire che mio figlio cresce, e alla svelta.
Madonna, il mestiere del padre è difficilissimo...
Allora, davanti al Picasso che svetta in salotto - calma, stampa di alcuni disegni di animali acquistati all'Ikea credo per una trentina di euro - mi guarda e mi domanda:
- Cos'è quel quadro?, notare che è quasi un anno che svetta sulle nostre nude pareti.
- È un disegno di Picasso, gli rispondo, attendendo la sua reazione.
- E chi è? Perché abbiamo questo quadro in casa nostra?
- Perché è bello ed è di un autore molto famoso. Forse è il più famoso pittore del novecento. È una riproduzione. Se fosse l'originale varrebbe un sacco di soldi, concludo.
Lui mi guarda, guarda il quadro, mi riguarda, e sembra perplesso.
Mi aspettavo una domanda del tipo, ma è brutto, strano...
E invece lui mi inchioda in una angolo così.
- Famoso? E come si fa a diventare famosi?
Con la mia caustica ironia automatica e obbligatoria, stavo per rispondere che basta ammazzare qualcuno e vai a Porta a Porta e diventi subito famoso, ma per fortuna mi fermo e cerco di organizzare una risposta da padre consapevole e democratico.
- Si diventa famosi se si fa qualcosa di bello e interessante per molti, e quindi quello che fai diventa importante e vale quindi molti soldi.
Non è il massimo ma credo che stia in piedi.
Lui mi guarda.
- Allora divento anch'io famoso!, chiosa determinato.
- E cioè? chiedo io già preoccupato.
- Faccio anch'io un bel disegno, lo faccio girare tra tutti i miei compagni, e così tutti lo vedono e poi divento un pittore conosciuto da tutti.
Io sorrido per la sua ingenuità, per il suo candore, per la sua infantile trasparenza.
Il mio bambino, splendido esempio di perfetta umanità.
- E poi io lo vendo!
Poi si è messo a disegnare, ha mollato il disegno, ha giocato con i Lego, poi con le macchinine, poi ha fatto merenda e la sua carriera artistica si è suicidata in un succo all'albicocca.
E quel 'poi io lo vendo' che mi batte in testa da ieri...
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Auguri ad Andrea! Speriamo che possa perdonare il giorno di ritardo...Abbiamo un bellissimo ricordo del cucciolo in montagna, che ascolta incantato favole di fate e streghette. Dici bene..ingenuità , candore, infantile trasparenza e, aggiungerei, stupore... Chissa quanti incipit di processi creativi ospita nella sua testolina...Magari traduce in segni e colori quelle immagini fiabesche e poi.. perchè no? le vende. Coniuga fantasia e sense of business. Meglio di così.. De che te preoccupi?
RispondiEliminaFossi in te, finchè vuole diventare un pittore, dormirei sonni tranquilli... Dagli un bacio da parte nostra.M, G, L.dN
Grazie, glieli giro. Gli anni passano e senza che i cocci sono suoi, i bambini per fortuna crescono. E noi ci incurviamo, nonostante la palestra.
RispondiEliminaSaluta tutti