venerdì 22 luglio 2011

Fusione

Non so se riesco a scriverlo, ma voglio ricordarmelo per sempre, grazie a qualche nota scritta, magari inadeguata.
E anche perché tra un po', tra non molto, non mi sarà così facile provare questa sensazione, questa esperienza meravigliosa.
No, non sto parlando di quello che pensate voi, furbini.
Sto parlando di una cosa straordinaria, di una sensazione formidabile, di un colpo al cuore forte e assordante che si fa largo nella pochezza di tutti i giorni.
È un po' che ci penso a come tradurre in parole scritte questa meraviglia della vita.

Io cammino per le strade, con a fianco mio figlio, Andrea.
Per chi è padre è facile da capire, credo. Passeggiare con lui, vicini, chiacchierando, è una prova continua di complicità, di unione totale, di condivisione fortissima.
Si parla, si discute, ci si racconta. Siamo una cosa sola, ci si muove in perfetto allineamento, sia fisico che mentale.
Il 'sangue' è una cosa straordinaria, che ti fa superare tutte le barriere, ti fa capire ogni cosa, ti apre le strade della mente per prendere, in pochissimo tempo, decisioni importanti, quasi sempre giuste.
Un figlio di quasi sette anni è un terreno continuo di confronto con la tua età, ti sbatte in faccia tutti i tuoi difetti, ti apre gli occhi di fronte alla tua inadeguatezza.
Ma nello stesso tempo ti fa capire quanto sei importante, quanto sei indispensabile, quanto la tua guida sia al centro della loro esistenza.
Il contatto fisico è continuo.
Cammini, ti sposti. e tuo figlio ti sta addosso, ti tocca, cerca di spostarti, a volte ti dirige, ti tira, il più delle volte si fa portare. Ti chiama, ti chiede, ti sollecita.
Il tutto in pochi metri.
E poi, avviene il miracolo nel miracolo.
Improvvisamente, forse perché ha bisogno di vicinanza, forse perché chiede conforto, forse perché ti vuole dare un segnale d'amore, improvvisamente, delicatamente, ti fa scivolare la sua mano nella tua, liscia, morbida, ossuta.
E proprio in quel momento l'unione, la fusione è totale, insopprimibile, assoluta. Il mondo in quel momento non esiste più. Esistiamo solo lui e io, uniti, forti, indistruttibili.
E sempre, quasi sempre, sul mio viso compare un sorriso, leggero.
E mi sento felice.

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