martedì 10 maggio 2011

Agenzia di pierre

Per chi lavoro nel vasto e rutilante pianeta della comunicazione, agenzia di Pr ha un significato preciso. È un'agenzia che, grazie a una serie di attività di comunicazione, crea visibilità e un'immagine positiva delle aziende clienti.
Fino a qui l'acqua calda. Le aziende sempre di più hanno necessità di avere un supporto strategico e consulenziale per ottenere visibilità e spazi su giornali e sul mercato. In particolare se sono in difficoltà, se hanno problemi economici, se stanno vivendo una qualsiasi crisi.

Dopo questa premessa, come si dice, doverosa, passiamo al problema vero.
L'uomo, cioè il maschio, il genere maschile, ha necessità di un'agenzia di pubbliche relazioni che ne curi l'immagine, ne valorizzi gli aspetti positivi, stemperi con gentilezza quelli negativi, gli dia la possibilità di parlare sui tempi importanti e più sensibili, contrasti gli attacchi, ormai quotidiani, che lo additano come in crisi ormai irreversibile e come unico e assoluto responsabile di tutto o quasi.
L'offensiva femminile', - sacrosanta! - iniziata negli anni '70 in modo decisivo, continua in modo più convulso e personalistico.
Oggi non abbiamo più le manifestazioni oceaniche che raccoglievano decine di migliaia di donne e che ribadivano spazi sociali, economici e culturali paritari.
Oggi non abbiamo più una contrapposizione 'violenta' e antagonista tra i sessi.
Non so se sia meglio o peggio, ma oggi la questione femminile è scivolata, dopo le conquiste passate,  un po' verso indifferenza, frustrazione, rasentando un silenzio assordante.
L'uomo, il maschio, è diventato non più il nemico, ma il capro espiatorio (a torto o ragione) di ogni indifferenza, di ogni frustrazione, di ogni silenzio.
Libri di donne in cui gli uomini compaiono come stupidi comprimari, lettere di donne che presentano i maschi come inutili esseri al servizio di quello che hanno tra le gambe oppure bambocci mai cresciuti che ricercano la mamma in ogni situazione.
L'ultimo vero Maschio rimasto...
E insomma!!, che barba!!
In particolare l'editoria narrativa, europea o americana che sia, si scatena nel presentare serie di opere - autori donne in genere furibonde e stilisticamente assatanate - in cui la pratica quotidiana è massacrare il maschio in questione, imputargli ogni responsabilità, distruggerne la sua già fragile stabilità psicologica, affondarlo per un atavico gusto sadico.
Santo dio, ma è proprio tutto vero?
Non è che il mercato si aspetta solo questo?
Non è che c'è bisogno di 'sangue' per poter vendere?
Non è che in questo modo si mascherano le responsabilità dell'altra parte, mai innocente in assoluto?

Io non faccio battaglie. Non ne ho voglia.
Dico solo che ormai la cosa è un po' bollita perché lascia spazio non a svolte politiche e sociali radicali, non a rivoluzioni culturali, non a fratture decise con il passato, ma traccia solo una continua, reiterata, insulsa lamentela.
Che ormai comincia a diventare noia pura.
Serve un'agenzia di pubbliche relazioni per il maschio, perché al contrario affondiamo tutti.
E serve anche qualche editor in più che stronchi l'ennesimo libro di donne, per le donne, con autrice una donna, in difesa delle donne, a favore delle donne...

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