mercoledì 13 aprile 2011

Rido a crepapelle

In questo clima surreale che stiamo vivendo, di dittatura strisciante, di processi che non si fanno, di leggi che urlano vendetta, di meschinità impositive, di schifezze abnormi, di urticanti visi, di straordinarie furfanterie, di frottole incredibili, di fronte a un clima come questo, dove bisognerebbe indignarsi, urlare, spaccare tutto, ribellarsi, impegnarsi per scambiare le cose, organizzarsi, per lo meno irretirsi, l'unica cosa che mi spunta sulla bocca è una risata, una roboante, isterica, irriverente, immancabile risata.
Non si può non ridere, disperatamente, di uno che dice che paga le donne per fare in modo che non vengano pagate.
Non si può non ridere di un uomo che aizza la folla sotto un tribunale dicendo che vuole giustizia e delegittimando chi la giustizia la persegue per lavoro e per missione.
Non si può non ridere, a crepapelle!, di un gruppo parlamentare che si autodefinisce 'I responsabili' e che improvvisamente, ma chissà perché?, salta da una parte all'altra del Parlamento.
Non si può non ridere di ville, campi da golf, villaggi vacanze, defiscalizzazioni formidabili, quando a cento metri la gente, disperata, muore annegata.
Non si può non ridere di uomini tappi che si mettono i tacchi, di uomini calvi che si incollano i capelli.
Non si può non ridere delle 'serate eleganti ed esclusive', del ruolo dell'Italia a livello internazionale, delle barzellette di fonte ai sindaci e agli studenti.
Non si può non ridere della compattezza della maggioranza, tutti in fila, come bravi scolaretti.
Bisogna ridere, con la pancia in mano, come faceva il gatto Felix.

Ridi, ridi che la mamma ha fatto i gnocchi...

1 commento:

  1. se è vero che chi ride campa cent'anni andrà a finire che lo dovremmo perfino ringraziare!!!!!
    e allora ..... sai che risate??????

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