Chi ha qualche anno in più, ricorderà sicuramente quella meraviglia di equilibrismo coniata da Aldo Moro: 'convergenze parallele', definizione inventata per districarsi tra ideologie, contrapposizioni, dictat internazionali, e impedimenti vari.
In pratica il concetto politico-geometrico, consisteva nel far convergere forse diverse e con orientamenti opposti su alcuni obbiettivi comuni. Cosa oggi impensabile nell'epoca del litigio, dell'insulto, della contrapposizione tra legalità e il suo opposto.
A questa definizione morotea ho pensato stamattina leggendo queste due notizie.
Perché?
Semplicemente perché questi due fatti, queste due parallele - uno sostanziale, politico, progettuale, serio e con vista sul futuro, l'altro cialtronesco, terribile nella sua violenza, tanto triste nel suo contenuto quanto vero - non potranno mai incrociarsi, neanche con la più grande buona volontà.
Il nostro paese oggi è lontano anni luce da progettualità, pianificazione, da serietà economica.
Il nostro paese si sta spegnendo, morendo lentamente, sotto una barbarie culturale che non ha precedenti.
Il nostro paese, insieme alle case di Pompei, sta crollando.
E dopo rimarranno solo macerie, vecchie e ammuffite.
E come diceva Livia Cerini negli anni '70...'e non ho niente da mettermi' (lei lo diceva per la rivoluzione, pensate un po', grazie ai testi di quella lenza di Umberto Simonetta!).
Avanti Savoia, dritti verso la noia!!!!
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