domenica 11 luglio 2010

Un nuovo mondo

Nei giorni in cui qualcuno dichiara, ufficialmente, davanti a tutti, senza il pericolo di essere smentito o frainteso, che la libertà di stampa non è un diritto assoluto - gettando finalmente la maschera - anche gli Squali ne approfittano e si manifestano per quelli che sono.
Bambini e niente di più. Meravigliosamente bambini.
Punto.
Il problema siamo noi, adulti.
Loro sono trasparenti, onesti, violentemente se stessi.
Amano, odiano, soffrono, godono. E poi mangiano, bevono, fanno la cacca e dormono.
Senza mediazioni, senza sotterfugi, in modo pulito.
Siamo noi che siamo attori di un teatro senza fine.
Siamo noi che vegetiamo a spese di qualcun'altro.
Siamo noi che viviamo nell'inganno e nella pochezza.
Il mondo ormai non ha più bisogno di rivoluzioni, di sovvertimenti totali o di eroi che trascinino i popoli verso la liberazione.
Oggi ha solo bisogno di un uomo che si fermi, si guardi allo specchio e che si renda conto di cosa sta succedendo.
E che si domandi: ma non è il caso di 'tornare bambini' e recuperare un po' di dignità verso se stessi e rispetto verso gli altri?
Demagogia? Forse.
Esasperazione? Tanta.
Illusione? Fino alla morte.
Sogni? Infiniti.
Ma oggi, o ci si ferma o si è perduti.

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