lunedì 3 maggio 2010

Quella bestia di uomo

Questa ricerca sulla capacità di orientamento, in fondo, è un'indicazione di carattare sociologico- filosofica molto più profonda di quanto appaia.
Ricapitoliamo.
La ricerca, dopo anni di raccolta dati e grandi analisi comportamentali, e tirando in ballo anche il pleistocene, di fatto ci racconta due cose.
Che le donne, quando non sanno o quando affrontano un percorso - di qualsiasi tipo - ignoto si documentano. Hanno l'umiltà di ammettere, almeno verso se stesse, che non sapendo è meglio prima informarsi.
L'uomo, invece, presuntuoso e nato imparato, si affida al suo fallace istinto con la consapevolezza di sapere tutto e di non sbagliare mai.
E infatti se chiedi a una donna di guidarti verso una certa meta, cartina alla mano e magari mentre tu guidi, in genere ti ritrovi nel fosso se non peggio.
Se invece ti affidi ai ricordi, al tuo senso innato di cacciatore che si sapeva muovere con grande decisione nei più pericolosi meandri delle foreste preistoriche, se ascolti la 'tua' voce della storia, allora ti perdi lo stesso.
Un piattume generalizzato.
Ma come spesso capita, in queste cose l'uomo ne esce con le ossa rotte. Istintivo e ignorante, presuntuoso e 'bestia'. Le donne invece metodologiche, analizzatrici, attente e intelligenti.
La solita storia.
Ormai è un disco rotto.
Vuoi vedere che è la verità?

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