venerdì 14 maggio 2010

Il mio Galileo

Oggi l'educatrice di Pilù ha raccontato questo episodio a mia moglie.

Ieri era giorno di compleanno di uno dei compagni di classe di Pilù.
Come consuetudine, il festeggiato, porta a scuola per i suoi compagni un sacchettino con caramelle, cioccolatini e quanto di più dolce e immangiabile, per condividere la ricorrenza.
In classe si canta 'Tanti auguri a te', si fa un po' di casino diffuso e via così.
Durante la festicciola viene distribuita questa confezione casereccia per la gioia dei bambini e di tutti i dentisti del regno.
Tutto normale, nessuna suspense, nessun delitto.
Ieri d'incanto, ma forse è sempre così, sembra che sia comparsa una delle persone che lavora nella scuola che, forse scherzando o forse seriamente, ha avanzato l'esigenza irrefrenabile di avere anche lei un sacchettino con dolci e schifezze varie. Magari è parente di un dentista in crisi di fatturato...
L'educatrice, giustamente, le risponde che dovrà aspettare.
- Devi attendere, le ha risposto, perché non so se ne avanzerà uno. Prima i bambini, eh?, conclude con un po' di risentimento.
Pilù, detto il ficcanaso, a quanto pare assiste alla scena.
Non dice niente e si ritira in buon ordine.
Passano dieci minuti però e, lemme lemme, si avvicina all'educatrice e chiosa:
- Guarda che glielo puoi dare.
- Prego? gli fa lei, ormai dimentica dell'episodio.
- Il sacchettino alla signora glielo puoi dare. Noi siamo in 19. Più te e l'altra maestra fanno 21. E i sacchettini sono 25. Ne avanzano quattro. Che se li dai a questa, a quella e a quell'altra ancora, ne avanza sempre uno che puoi dare alla signora.
L'educatrice - una di quelle signore non di primissimo pelo e a contatto con il mondo della scuola e dei bambini da decenni - strabuzza gli occhi e si allontana balbettando un 'Grazie!'.
La sera a casa, ci ha raccontato, spiattella tutto al marito che, ridendo come un pazzo, suggerisce di non iscriverlo alla prima classe l'anno prossimo ma, meglio!, alla Normale di Pisa.
Pilù sarà imbranato a giocare al calcio. Meglio, imbranatissimo.
Ma il cervello ce l'ha fino. Fino a tagliare.
Bravo Pilù!

Nell'immagine a fianco, Pilù entra nello studio di Galileo Galilei per confutare alcune tesi astronomiche viziate, secondo lui, da qualche errore di impostazione. Il maestro non pare prenderla bene e sembra chiedere aiuto con il cellulare...

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