mercoledì 7 aprile 2010

L'uovo ammè!

Eccoci qui, dopo il ponte di Pasqua. In Montagna.
E la famiglia si è fermata là fino al prossimo week end.
Farfalleggio per tre giorni solo soletto tra le leve tentacolari dela grande città, che ormai fa paura solo a se stessa.
Se seguo la più recente bibbia della sociologia familiare, frutto delle menti ormai destrutturate di qualche studioso americano, un terzo delle coppie tradisce. Quindi sono nelle migliori condizioni per abbracciare la filosofia del 'terzo vincente' a scapito di una insulsa maggioranza. Peccato che abbia altro da fare.
E poi anche perché, come capita spesso, anche in questa vacanza il mio fisico è crollato, quasi a reclamare qualche attimo di completo abbandono.
A scapito della famiglia, e di mia moglie in particolare che ha dovuto gestirsi gli Squali tutta da sola mentre io rantolavo nel letto tra febbre e nausea perenne. Tra l'altro non aiutata da un tempo infame, che ha costretto gli Squali tra quattro mura per molte ore. E si sa, gli Squali in cattività diventano anche più cattivi...
Ma dato che nulla viene per nuocere, due risultati li ho comunque ottenuti.
Il primo, illustrato con tempismo dalla mia compagna, è quello di essere padrone della propria età e quindi di mettersi un golf in più piuttosto che uno in meno. Soprattutto in vacanza.
La seconda, e la mia dichiarazione può essere anche suffragata da atto notarile depositaton in ogni cacelleria del regno, è che d'ora in avanti mi ammalerò più spesso.
Perché?
Perché sentire BiBì, nella stanza attigua, rimbrottare Pilù di non fare 'casino' (testuali parole) perché il papà sta male; vederla a più riprese entrare in camera e venirmi vicino, lentamente e dolcemente, e appoggiarmi la sua testa sul petto sussurrandomi 'papààà, come stai?'; oppure vederla fare festa appena mi alzavo dal letto; beh, allora questa è una delle vere soddisfazioni della paternità.
E poi perché vederla addentare l'uovo di Pasqua, ancora intero!, accompagnato da un urlo da kamikaze è stata una delle cose più straordinarie a cui abbia mai assistito.
BiBì sta lentamente prendendo la scena.

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