martedì 9 marzo 2010

La paura fa novanta!!

Quattro giorni senza scrivere, uellàààà, un vero record.
Non credo che sia mai successo.
Ma i motivi sono seri, anzi serissimi.
Prima di tutto talvolta, e diventa sempre più frequente, spesso non c'è proprio nulla da scrivere. Non che io sia schiavo della scrittura quotidiana, ma un blog, un diario come questo, ha il suo senso se mantiene un certo ritmo, se conserva un suo appuntamento. Scrivere una volta al mese o alla settimana non serve né a me né a quelli che hanno la bontà e la gentilezza di leggere. Quindi avere questi vuoti un po' mi preoccupa.
Non nascondo, neanche a me stesso, che sono settimane che mi chiedo il senso di tutto ciò.
Non che abbia delle velleità di scrittore, aldilà dei sogni che sono un'altra cosa, oppure di ricoprire un ruolo di 'punto di riferimento' per qualcosa e qualcuno.
Ma un spazio come questo esiste, e lotta insieme a noi!!, se riempie uno spazio vuoto, se contribuisce a rallentare l'imbecillimento di ognuno di noi e contribuisce a far circolare idee, belle o brutte che siano, in una cerchia di persone più o meno limitata.
Forse bisognerebbe aprirsi di più, dire meno No, fare pubblicità, rendersi più 'pubblici'.
Ma siccome sono un concentrato di contraddizioni, anche questo, di fatto, è impossibile da ottenere.
Tant'è.
Andiamo avanti, fino a quando si va avanti.
A un certo punto, come è mia consuetudine, ci si fermerà, senza avvertimento, motivazione alcuna. E, come diceva Jannacci, mi metterò dietro l'angolo 'per vedere l'effetto che fa'.

L'unica vera notizia, aldilà della 'pippe' mentali di un uomo maturo padre di due figli piccoli, è che mio padre domenica ha fatto i novant'anni.
Un traguardo che ne rilancia un altro, visto che sta bene, vive solo e sembra tenere duro.
Una festa con tutti i figli, i nipoti - Bianca anche in questa occasione si è fatta notare.. - le nuore, i suoceri vari, un buon pranzo, una buona torta... insomma una bellissima festa.
E infatti anche lui, persona spesso moooolto difficile, era molto contento, soddisfatto del menù e di tutto quanto è accaduto nella giornata. Una vera rarità. E gran parte del merito è di mia cognata, che si è sciroppata l'organizzazione della giornata.
E questa è l'unica cosa che conta.
Ne riparliamo quando festeggeremo i cento...

1 commento:

  1. Meglio vivere che scrivere della vita, le donne lo sanno,capiremo, capiranno..( wow fa pure rima! ))
    anche se ci piace leggerti...

    ciao Nik

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