Puntuale, come sempre, al mattino alla fermata delle metropolitana. Da sempre si infilava nella mischia mattutina, dolce e altera, elegante e algida.
Lasciava tutti a bocca aperta, anche in quei momenti, ancora assonnati, immediatamente prima del lavoro. Sembrava non degnare uno sguardo a nessuno, sembrava vivere galleggiando sopra il mondo reale.
Avanzava tra gli altri con lo sguardo fisso a non si sa che, con passi lunghi, composti. La coda di cavallo che raccoglieva i suoi capelli nerissimi sbatteva a destra e a sinistra a ritmo, cadenzando la sua andatura.
Elegante sì, ma di quell’eleganza nascosta, defilata, geometrica, razionale. Maschile.
Insomma quello stile che solo poche possono permettersi.
Aveva lineamenti decisi. Era bellissima.
Prendendo quella mattina il treno, non sapeva che la sua vita sarebbe cambiata, che avrebbe visto un futuro nuovo.
Un futuro incerto, ricco, difficile. Pieno di incognite. Ma maledettamente nuovo.
Signore e signori ecco a voi, ta taaannn, l’Altra!
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