martedì 9 febbraio 2010

La comanda

Ecco quanto ha concordato Pilù, detto il farabutto, con la sua educatrice alla scuola materna intorno al cibo e al menù di tutti i giorni.
Inqualificabile. E lei che gli dà anche corda.
Stamattina mi è stato consegnato il documento ufficiale, in una cerimonia pomposa e insopportabile.

Lunedì - Bastoncini Findus o similari (piuttosto la morte!)
Martedì - Prosciutto cotto (questo passa...)
Mercoledì - Uova alla cocque (robe da pazzi!)
Giovedì - Piattone di Delebio (formaggio buono della Valtellina)
Venerdì - Polpette (sua madre le fa molto buone)
Sabato - Risotto giallo (sottoscrivo)
Domenica - Lasagne della nonna (buonissime, ma ci vuole qualche settimana per digerirle)

Dopo il menù, ci sono alcune considerazioni a corollario che intendono dare la linea anche in tema di comportamenti, quantità, modalità, contorni, dolci e affini.
Il documento, in modo austero, quindi prosegue.

Porzioni adeguate alla mia età e non così...
Di verdura, pomodori piccoli, carote intere da sgranocchiare, patate di tutti i tipi.
Per la frutta, mela, ciliegie, frutti di bosco, mandarini e arance.
E poi si sbraca totalmente.
Focaccine, torta al cioccolato, yogurt alla fragola, budino non troppo freddo (!), cioccolato al latte (questo è figlio mio, non c'è n'è), gelato al cioccolato con panna montata e cioccolata calda con panna montata.
E inoltre. Patatine nel sacchetto, succo di frutta e per gradire acqua normale.
E per concludere in un crescendo degno di Ravel: panino al latte con marmellata di castagne ma anche di frutti di bosco.
La conclusione lascia tutti incantati e inchiodati al muro: vorrei dire, sottolinea il disgraziato, che non si deve mangiare tutti i giorni la carne!
Punto.
Attendo, rassegnato, la piattaforma di lotta di BiBì: è solo questione di mesi, ne sono certo.

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