martedì 26 gennaio 2010

Una vocina all'orizzonte

In questi giorni più vicini alla morte che alla vita, in cui l'influenza mi sta portando via all'affetto dei miei figli, in cui intravedo in fondo al tunnel una luce fortissima - che sono sicuramente le fiamme dell'inferno che stanno per abbracciarmi - , BiBì sta facendo uno dei tipici salti di crescita che i bambini fanno regolarmente. Mai graduali, ma veri e propri scalini, altissimi. E ogni volta che ne fanno uno spiccano dei balzi in avanti impressionanti.
BiBì, dicevo, sta crescendo.
Ma soprattutto ora parla in modo strutturato, crea frasi, fa dichiarazioni, appunti, e il più delle volte impone con urla la sua opinione.
Ormai è una presenza che contribuisce al dibattito.
E fin qui tutto normale. Cioè, fa parte della crescita. Se non fosse così ci sarebbe da preoccuparsi.
Ma è l'aspetto più emotivo che mi colpisce.
E' sentire questa vocina, sempre più sotto controllo, sempre più governata, che si aggira per la casa e che si impone.
Sentire lei e Pilù che si parlano, che si confrontano; vederli che insieme giocano e commentano; sentirli che insieme scherzano, che pianificano, che prendono in giro; è una soddisfazione per le orecchie, una visione per gli occhi e una gioia per il cuore.
I miei figli sono cervelli fini, non c'è n'è.
Crescono gli Squali, eccome se crescono.
E io invecchio, eccome se invecchio, e nessuno può farci niente!!

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