domenica 28 giugno 2009

Gre-No-Li de noantri


E' arrivato il caldo, e che caldo!
Week end numero due consecutivo a Milano perché qualcuno cade tra le braccia infide dell'influenza. Impossibile muoversi.
Oggi però le cose sono migliorate e tutti e quattro, come una famiglia del Mulino Bianco, felici e con il sole in fronte ce ne andiamo alla conquista del quartiere con le rispettive biciclette.
La formazione: io con la mia, S. con Bibì dietro nel seggiolino e Pilù con la sua con le rotelle.
Si gira, si rigira nella città deserta, breve sosta per il gelato e poi si approda, accaldati, al parco condominiale, motivo vero dell'acquisto della casa l'anno scorso.
Pieno di gente!!! Bimbi, grandi e piccoli, madri ciacolanti, nonni, biciclette e palloni. Insomma, un casino infernale.
BiBì rimane con la mamma (e quando mai la molla?) e io mi ritrovo con la timidezza e ritrosia di Pilù.
Allora mi armo di pazienza e di intraprendenza e lo porto nel mucchio di assassini che stanno giocando a nascondino. Lui non sa neanche cos'è, almeno nelle sue regole precise. Però ci prova, anche con bambini che hanno quasi dieci anni. Corse, rincorse, 'liberi tutti', nascondigli segreti, inciampi.
Ma poi arriva il momento topico. Salta fuori un pallone e si organizza una partita.
Io da lontano, con ansia a mille, osservo.
Ma arriva uno e mi chiede: "Puoi giocare con noi?". E chi si tira indietro?
Io con due bambine, due bischelli tra i tre e i sei anni, e Pilù, contro tre assatanati dai sette ai dieci.
Partita vera. Casino totale, io paro qualche palla fondamentale. Pilù a momenti fa goal, ma glielo impedisce un suo compagno di squadra che gli casca davanti. Sarebbe stato epico.
Stiamo vincendo 6-2 con cinque goal nostri firmati da Lucia, una ragazzina che ogni volta che fa goal mi abbraccia e mi dà il cinque.
Pilù ogni azione viene da me ad abbracciarmi come se fossi il suo eroe e io, scusate se è poco!!, mi sento totalmente nella parte. Viaggio a parecchi metri di altezza per orgoglio e felicità.
Ma mai rilassarsi troppo!!!
In un'azione di difesa rincorro la palla e, e sì porca eva, le gambe mi cedono, nel vero senso della parola. Crollo a terra, forse per un banale inciampo ma soprattutto perché non riesco a reagire e crollo. E mentre rovino a terra in modo inguardabile mi rendo conto che ho più di cinquant'anni, che i figli si fanno prima, che la vita non te ne perdona una, che è inutile che fai tanto il giovincello...
Il crollo avviene su una spalla, in questo momento avvolta nel ghiaccio. Tutti i bimbi mi si fanno intorno, io mi trascino fino alla panchina con un male allucinante. Speriamo bene.
Ma vi giuro, che poche volte negli ultimi anni sono stato così felice come oggi.
Un po' per il momento di massima evasione, ma soprattutto per la luce negli occhi di Pilù che 'giocava nella stessa squadra del papà', e che a ogni sguardo verso di me mi ringraziava, col cuore. Era a i sette cieli. Vero e proprio amore.
Speriamo di non dover rimanere senza ala per troppo tempo.
A 'sto punto urge un programma serrato di allenamento e di ri-potenziamento muscolare!

1 commento:

  1. E solo perché sei un riservato non hai detto delle premure di Pilù a cena, che sfinito per la giornata ha passato il poco tempo che ha retto ancora sveglio in braccio al suo papà, abbracciandolo e baciandolo in continuazione e chiedendogli ad ogni boccone: vero papà che non ti fa più male la spalla?
    Con una preoccupazione così sincera nello sguardo che credo avrebbe guarito anche una frattura. Come negargli la speranza che un pomeriggio come quello di oggi si ripeterà e si ripeterà e si ripeterà ancora?

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