sabato 8 agosto 2020

Largo allo stronzetto

Non è che è necessario fare tanti sviolinati ragionamenti e pensate a carattere filosofico. Sono stati mesi difficili, da tutti i punti di vista. E senza alcuna brutta notizia da parte di persone vicine, o peggio, parenti.
Quindi, in fondo non ci si può proprio lamentare, a parte qualche pensiero di troppo aiutato dalle lunghe giornate in casa, e dai troppi chili accumulati che ora si fa una fatica d'inferno a far diminuire.
Quindi?

Quindi, siccome in mezzo a questo casino ci si è salvati, almeno per ora, la mente ha bisogno appunto di trovare altri motivi di pensierosi stimoli, di altre storie da raccontare, di formidabili elementi per lamentarsi un po'.
Ma qui non si tratta di un semplice lamento da ormai anziano quale sono. Si tratta di un vero e proprio dolore.

A parte i parenti strettissimi, la famiglia, e una paio di amici vicinissimi, sempre, tyutti gli altri sono scomparsi.
Io ho chiamato più o meno tutti, per sapere, per avere notizie, per scongiurare le preoccupazioni. Ho chiesto, telefonato, scritto. Ho fatto di tutto per rassicurarmi sulla buona salute delle persone che a me, sembrava, fossero le più vicine.

Bene, a parte quelli citati, nessuno che mi abbia chiamato, nessuno che si sia interessato a me e alla mia famiglia, nessuno che abbia avuto un gesto di affetto. E bene un cazzo.

Allora i casi sono due.
O tutti erano così preoccupati per se stessi da guardare oltre il proprio naso oppure io non sto raccogliendo nulla di quanto ho fatto nella mia vita, dei rapporti che ho costruito, degli affetti che ho manifestato. Insomma, sono stato e sono uno stronzo e quindi è ovvio che nessuno si preoccupi per me.

Incomincio a pensarlo anch'io. Allora, forse è meglio, comincerò a comportarmi da tale.


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