Leggo questo.
Come provocazione ha un suo senso, visto il vomito ormai che riempie la rete, le bufale, le 'aggressioni', gli spazi riempiti da persone infime e maleodoranti.
Non so bene come si potrebbe fare, ma sicuramente ormai siamo a un punto qualcosa sia necessario fare.
Ma io ho ormai un chiodo fisso, in termini di patentini, abilitazioni e certificazioni di capacità.
È quello delle lezioni. Morto ormai il suffragio universale - visto la sempre più infima partecipazioni alle lezioni, nostrane e in giro per il mondo - forse è meglio concentrarsi su chi ancora insiste ad andare a votare ogni volta, ancora con voglia di incidere.
Ma se a livello numerico il voto vale UNO, indipendentemente da chi lo esercita e dalla scelta, credo che comunque sia sempre più necessaria una sorta di certificazione, di valutazione delle conoscenze e di sensibilità civica dell'elettore.
Se non sai le regole di base di quella che un tempo si chiamava educazione civica, se non sai che l'Italia è una repubblica parlamentare, se non sai che il presidente del consiglio lo nomina il capo dello Stato, se non sai che i ministri li indica il presidente del consiglio, se non sai che le regione hanno competenze specifiche, se non sai che il sindaco è eletto direttamente e ha ruoli territoriali definiti, se non sai che la Chiesa è un altro Stato, se non sai che le persone che ci rappresentano e che decidono per noi le eleggiamo noi, se non sai che le leggi devono essere rispettate e non aggirate, se non sai che le tasse sono da pagare e fine, se non sai che il sistema solare ha come centro il sole e non la terra, se non sai che giusto dare i diritti a tutti indipendentemente da sesso, religione e colore politico, se non sai che abbiamo la costituzione più bella del mondo, se non sai che bisogna avere rispetto delle donne, dei bambini e del mondo intero, se non sai che la violenza è vietata, che rubare è vietato, se non sai...
Ecco un esamino su almeno questi concetti di base sarebbe necessario. Se passi voti. Se non passi, vai a ripetizione, rifai l'esame e poi ritenti.
E, ahimè, ormai non è più tanto una provocazione.
venerdì 23 dicembre 2016
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