domenica 25 dicembre 2016

Cosa insolita

...almeno per me.

I nonni se ne vanno, dopo il pranzo natalizio.
Li accompagno all'auto. Anche perché ho necessita' di aria, di solitudine.
Il pomeriggio e' insolitamente mite, nessuno in giro, silenzio quasi surreale.
Faccio un giro intorno alla casa, nel quartiere.
L'aria e' frizzante, ormai il sole e' capitolato dietro a qualche edificio, la luce resiste, ma per poco ancora.
Incrocio un uomo con il cane al pascolo. Ci scambiamo gli sguardi come se fossimo gli ultimi sopravvissuti dopo un disastro atomico. Poi tiriamo dritto entrambi, richiudendoci nei nostri pensieri.
Il Natale ha sempre un che di malinconico e quello di quest'anno e' stato ancora più faticoso e difficile degli altri.
Continuo a passeggiare.
Incrocio una camionetta dell'esercito che da un po' pattuglia la zona. Va lentissima.
Io sul marciapiede la vedo venirmi incontro. Nel momento in cui ci incrociamo io guardo verso di loro mentre loro ricambiano l'occhiata.
Li incrocio di nuovo al prossimo incrocio.
Si fermano davanti a me per farmi attraversare.
Allora, proprio in quel momento, penso e faccio una cosa insolita, impensabile solo qualche mese fa.
Mi fermo, mi giro, mi avvicino al mezzo militare.
Loro da dentro mi guardano, un po' allarmati, anche se credo che si veda che non sono un personaggio pericoloso.
L'autista ha già il finestrino mezzo abbassato. Io allora comincio a parlare.
- Buongiorno, volevo solo ringraziarvi per la protezione e per il vostro prezioso lavoro. Immagino che come tutti, oggi in particolare, vorreste essere a casa con le vostre famiglie. Tanti auguri e grazie ancora per tutto.
L'autista alza una mano in segno di saluto e riparte buttandomi un 'tanti auguri anche a lei'.
Io mi giro e mi dirigo verso casa.
Oggi ho fatto una cosa che un tempo non avrei mai fatto. Mai.
Sono un po' spaventato di me stesso...anzi molto.


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