In un mondo così contorto ormai uno rimane sorpreso se succedono cose belle, niente di che!, ma che ti fanno sorridere e ti riportano a un mondo fatto - anche - di attenzioni, gentilezze e affetti.
1. Sabato, con la moglie via per lavoro, e Andrea a una festa serale di compleanno, mi sono ritrovato solo con Bianca.
Lei era un po' delusa del fatto che non aveva inviti, che sua madre era lontano, e che l'unico che le era rimasto impigliato tra le dita era il suo vecchio padre.
E allora mi sono dato da fare.
- Bianca, siamo soli stasera, gli mormoro all'orecchio.
- Eh sì, mi ha risposto, senza neanche mascherare un po' la sua tristezza.
- Bene, allora ti propongo due cose. La prima, usciamo a cena, io e te soli. Quello che vuoi. Pizza? Ok. Ristorante russo con vodka a fiumi? Ok. Mangiare pesce in riva al mare? Ok. Decidi tu.
Lei ha cominciato ad agitarsi sulla sedia e ad alzare un sopraciglio.
E siccome è un donna piena di vita mi butta in faccia:
- E la seconda?
Io la guardo sorridendo e le accarezzo i capelli, la mia gioia quotidiana a cui non rinuncerei per nulla mondo.
- Poi, torniamo a casa e ci vediamo un film. Che scegli tu senza dover mediare con tuo fratello, aggiungo.
Mani in pizzeria |
Lei mi guarda da sopra la spalla, mi scruta e di tutta risposta mi butta le braccia al collo.
- In più, a cena ci andiamo in moto, io e te soli.
- Quando usciamo? mi domanda per tutta risposta, sfoderando uno dei suoi più meravigliosi sorrisi.
La scelta è caduta, come normale, sulla pizza.
Una serata fatta di racconti, risate, pettegolezzi e silenzi pieni di mozzarella e pomodoro.
Una meraviglia per gli occhi e per l'anima.
Tornati a casa, aperto il divano ci siamo sdraiati e ci siamo sparati con sommo gaudio - credo per la trentesima volta! - Giù al nord, esilarante commedia francese ricca di buoni sentimenti e di amicizia.
Alla fine si finisce a letto, e la lascio leggere qualche riga prima di spegnere la luce, dopo lo scambio di buonanotte di prammatica.
Io ritorno alla mia poltrona per godermi quei rari momenti di solitudine.
A un certo punto, complice il rumore di piccoli piedi che sbatacchiano sul marmo del pavimento, la sento tornare, palesandosi in piedi davanti a me.
- Che c'è? Non riesci a dormire?
Lei si avvicina, mi abbraccia forte, mi bacia e mi sussurra:
- Papi, ti voglio bene. È stata la serata più bella della mia vita. - Buonanotte. Si gira e se ne va.
Io rimango come una trota lessa a guardarla, basito, immobile e incapace di una qualsiasi reazione.
E mi ritrovo a imprecare, dentro di me, che quando i fazzoletti servono non sono mai a portata di mano.
Nessun commento:
Posta un commento