lunedì 14 aprile 2014

Tenere duro

Proiezione di venerdì sera di Non ci resta che piangere, a casa. Film del 1984 della premiata ditta Troisi/Benigni.
E allora, voi direte? Visto trecento volte ('...un fiorino!', chi non lo dice immediatamente appena si cita il film?), rivisto altre trecento, e probabilmente sto per rivederlo per altre trecento.
Sì , vero, ma non l'avete mai visto con i miei figli, e loro per la prima volta.
Erano giorni che gliela preparavo, questa proiezione.

La premessa, doverosa, è che si cerca di far vedere ai due ragazzi qualche film che non sia Harry Potter, Star Wars e cartoni di ogni genere e tipo.
Per ora sono riuscito a far vedere loro un film con Cary Grant (Operazione sottoveste, ricordate?), qualcuno della serie della Pantera Rosa con Peter Sellers, gli storici di James Bond (quelli con Sean Connery per intenderci) e qualche altra commediola dall'imprecisato sapore.
Quindi la scelta è caduta sulla storia dei due smandrappati amici che cascano nel Medioevo avanzato dopo un temporale improvviso.
Rivederlo con i bambini ti fa rendere conto che:
1. La storia non è banale se non ha i un background storico almeno elementare. E quindi continui a spiegare e a intervenire per chiarire determinati automatismi.
2. Troisi biascica spesso in napoletano stretto rendendo incomprensibili ai più quanto sostiene.
3. Benigni, a volte anche lui. È chiaro che i due si fanno il verso durante il film, accentuando diversità linguistiche e culturale tra le due provenienze.

I bambini, con questi se e ma, si sono divertiti moltissimo, e le citazioni del film si sprecano a distanza di giorni.
Le hit sono:
- 'Ma 9x9 farà ottantuno?'
- Leonardo, non capisci niente, che delusione (o come cavolo dicevano...)
- Naturalmente '...un fiorino' e tutta la tiritera fino al vaffa finale.
- 'Treno! Trentatre, trentatre, trentatre...?
- ...e per finire, ripetere gli infiniti dei verbi come faceva la Sandrelli (parlare, parlare, parlare, parlale...), compresa l'apnea conclusiva.

Ma la cosa che più ha colpito, è l'omicidio all'inizio dell'uomo, che con estrema fantasia fa la pipì dalla finestra e viene trafitto da una lancia.
Quello è l'ultimo omicidio di una serie di fratelli, a quanto si capisce dopo.
Nei dialoghi si parla anche dell'omicidio del padre, e da lì Bianca è partita in un sermone che in fondo potevano perdere il padre quei figli, perché ormai erano grandi e quindi avevano una loro vita.
Io la guardo con sgomento e lei affonda:
- Se tu morissi ora noi come potremmo fare? Ma se tu te ne andrai quando saremo all'università o al lavoro, beh sarebbe diverso. Noi quando saremo più grandi non ti vedremo tanto spesso e quindi...- traduco io, se crepi pazienza!
La guardo, guardo mia moglie, guardo quell'altro, ignaro, e penso, in fondo, che la frase 'tanto siamo solo di passaggio' è stata la frase più azzeccata mai coniata nella storia mondiale assoluta universale di tutti i tempi.


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