giovedì 22 settembre 2011

Otto, otto, otto...nanetto dacci sotto

Nell'idea comune, spesso esclusivamente femminile, quando gli uomini stanno da soli in gruppo, si pensa che gli argomenti esclusivi siano il calcio e le donne/sesso, spesso emettendo rumori corporali e ancora più spesso puzzando di sudore.
Uno scenario desolante e, lasciatemelo dire, decisamente insultante per la mia categoria.
Tant'è, pazienza.
Ma questa conversazione intercettata, che raccoglieva uno scambio di alte opinioni tra due importanti artefici della storia del paese, e la sua tardiva smentita, mi hanno fatto capire che l'immaginario collettivo è meno immaginario e molto più collettivo di quanto pensassi.
Il vantarsi in pubblico delle proprie prestazioni - presunte - sessuali è una pratica ancora attuale, non estinta nei film anni cinquanta in bianco e nero popolati di cialtroni di periferia e formidabili (a parole) latin lovers.
Fare i grossi, in tutti i sensi!, continua a essere una pratica diffusa.
Dopotutto, sempre l'immaginario collettivo ci viene in aiuto anche perché ci rivela, prove alla mano, che i nanetti abbiano qualche cartuccia in più da spendere rispetto agli acciugoni alti oltre.
Quindi perché dubitare?
E perché ritrattare?
Un vero uomo deve saper condividere le sue peculiarità, deve saper reggere l'onda d'urto del successo con le donne. E dirò di più, deve saper fare attività di education, per distribuire alla collettività bue (una volta al mese se va bene, poveretta...) conoscenza, capacità, e perché no?, qualche trucco.
Noi poveri mortali siamo qui a bocca aperta ad attendere indicazioni, di massima oppure anche di minima.
Sennò che guida sei?
E poi, perché non nove?

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