mercoledì 20 luglio 2011

Una Pena ti seppellirà

Dalla casta ai ladri, sembra, il passo è breve.
Dai ladri di destra a quelli di sinistra la strada è breve.
Ma quelli di sinistra, e lo dico con il cuore sanguinante, sono peggiori, inqualificabili, inaccettabili e punibili con pene doppie.

Essere di sinistra non garantisce l'onestà dell'uomo?
Se sei di sinistra l'onestà è insita nella parola.
Essere di sinistra significa essere onesto, rispettoso, solidale. Se non lo sei non sei di sinistra.
Quindi i ladri - o meglio i politici implicati in operazioni delittuose, corruttele, concussioni e amenità cantando - non sono di sinistra.
Questa la teoria.
La pratica, purtroppo ce la racconta in modo diverso.
Ultimo tra i casi quello scoppiato con l'ex-presidente della provincia di Milano, l'ex candidato trombato per la sinistra a presidente della Regione Lombardia, attuale se non sbaglio, vicepresidente del Partito Democratico (e se sbaglio pazienza).
Sicuramente ex-reuccio della politica lombarda vista da sinistra, tanto chiacchierato già ai tempi della sua presidenza provinciale, e tanto odioso a detta di chi lo frequentava e ne doveva subire l'influenza.
Ma il problema, oltre che politico e giudiziario, è soprattutto morale.
Rubare da sinistra vale doppio, non solo per le conseguenze politico-qualunquiste - 'ma insomma, di cosa ti meravigli, tanto sono tutti uguali....!', oppure la più odiosa 'l'occasione fa l'uomo ladro!' - ma soprattutto per una questione ideologico e anche un po' morale.

A sinistra si lotta per il bene di tutti.
A sinistra ci si sacrifica per gli altri.
A destra si lotta per sé.
A destra ci si sacrifica solo per il capo.

La morale di sinistra è più stretta, meno permissiva. Un ladro di sinistra, con le sue male-azioni, non solo mette a repentaglio la propria onestà, la propria trasparenza e la propria libertà. Fa di peggio.
Mette a repentaglio l'onestà di tutti, la trasparenza di tutti e quindi la libertà di tutti.
È doppiamente, anzi tre volte, più grave.
E la pena deve essere tre volte più grave.
E senza condoni, pentimenti e scuse.
Dentro, e buttare via la chiave.
Tre volte.

Ps. E se tra un po', leggo 'ho fiducia nella magistratura e nel suo corso", oppure "la giustizia faccia il suo corso, io non mi opporrò", oppure ancora "io sono estraneo, sono tranquillo", giuro che...

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