Come si può vedere, anche Napolitano legge il mio blog.
Appena pubblicato (e letto) il mio post di ieri, il sommo presidente ha pensato bene di spedire una lettera di allarme e preoccupazione a quello bassino che sta a Palazzo Chigi.
Sono uno degli uomini più influenti del paese, e forse di tutto l'emisfero nord.
Ma aldilà di questa raffinata analisi politica a proposito del mio ruolo e della mia capacità d'influenza, la nausea prorompente e il fastidio crescente rispetto alle (pseudo)schifezze che emergono dalle indagini sul Pd, Penati, ex-Falck e quant'altro stanno ormai raggiungendo livelli d'emergenza umanitaria.
Ma la cosa che più irrita è che si sta tutto presentando, tragicamente, nello stesso modo, con le stesse modalità, con le stesse reazioni registrate nell'altro settore del parlamento.
'Macchina del fango sul Pd', 'Ho fiducia nell'operato della giustizia', 'Attacchi dell stampa', 'Presunzione d'innocenza...', insomma la solita trafila di dichiarazioni senza senso.
Credo che per efficacia politica, ma soprattutto per eleganza intellettuale, non bisognerebbe dire nulla, fare nulla, e attendere, dopo essersi dimessi, l'ardua sentenza.
Punto.
Poi, se vogliamo, cioè noi cittadini elettori, ne parliamo.
E basta balle a gogò, e cialtronate dal sapore molto amaro.
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