venerdì 30 aprile 2010

Vola, colomba bianca volaaaa

L'altra notte ho fatto un sogno strano, molto strano. Beh, come solo i sogni sanno essere.
Ero stanco, stanchissimo, mi trascinavo con i piedi, la faccia la sentivo allungata, probabilmente riempita da occhiaie smisurate.
Faceva male tutto.
Intorno - non ricordo la scenografia - solo caos, tranelli, difficoltà. Come in un videogame.
Gradini, buchi, chi urla, chi ti spaventa, ostacoli di ogni genere, caldo.
Ecco caldo e senso di soffoco, mancanza d'aria.
Poi all'improvviso comincia a veleggiare sopra di me, o meglio, intorno a me qualcosa.
La sensazione, reale del sogno, cioè questo ho pensato nel sogno e che ricordo con nitida chiarezza, è quella di avere un angelo che ti volteggia intorno.
- Io, che non sono neanche credente, omaggiato della visita di un angelo? mi sono detto.
- Probabilmente ora mi infila più volte e con odio profondo con la sua spada di fuoco (gli angeli hanno le spade?), ho concluso nella mia testa.
Poi sono successe altre cose, che non ricordo esattamente. Personaggi vari che comparivano e non so che altro. Non ricordo, è inutile sforzarsi.
A un certo punto quello che avrebbe potuto essere un angelo, insieme a un suo collega - che ne so, magari gli angeli vanno in giro in due come i carabinieri - mi ha immobilizzato.
Ho pensato - E' fatta, ora mi infilzano con le loro spade eteree. Altro che quelle laser degli Jedi: non c'è partita!!
Ho sentito che mi stringevano le braccia, uno di qui e uno di là.
Mi hanno letteralmente sollevato da terra e, presumo, prendendo la spinta, mi hanno violentemente lanciato nel vuoto assoluto che avevo davanti.
Tutto ha incominciato a scorrere di lato a me a una velocità assoluta. Anche se non vedevo nulla.
Ricordo solo l'aria fresca in faccia, come quando andavi con la vespa senza casco quando non era ancora obbligatorio.
A un certo punto una luce in fondo al tunnel, se tunnel era.
Una luce che velocemente si allarga, cresce, riempie la scena. Senza accecare.
Una luce che a un certo punto diventa - potere del regista dei sogni, altre che James Cameron - una vera e propria finestra, classica, a due ante, un po' all'antica. Come quelle che ci sono nelle vecchie case di montagna.
Ricordo che ho incominciato a preoccuparmi.
- Dove c'è una finestra c'è un muro...., ho pensato.
Man mano che mi avvicino la finestra si allarga, aumenta di dimensione, si apre, aiutooooooo...
E mi ritrovo catapultato in un mondo infinito, bello, di pace, di tranquillità, di silenzio, d'amore.
In un paradiso.
E poi... mi sveglio, chiaro, mica può continuare.
In un bagno di sudore, con male alle braccia, mi alzo immediatamente dal letto. L'equilibrio viene meno.
Vado a bere. Mi sembra di essere stato attaccato letteralmente alla bottiglia per ore.
Mi sveglio del tutto.
Sono le 4 e un quarto.
Non mi sono più riaddormentato.
Ma quel senso di nirvana assoluto non mi ha più abbandonato.
Sto per ammalarmi?

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