Però siamo veramente messi male. Ma male male.
Noi quando eravamo adolescenti imparavamo sul campo.
In maniera maldestra facevano fare alle nostre coetanee, e soprattutto a quelle disponibili, da cavie di laboratorio. Che a loro volta se la tiravano da gran donne e invece erano piccole stagiste del sesso della prima ora.
L'esperienza la facevi con delle case history che per la maggior parte delle volte erano veramente disastrose. Ma sapevi per certo che volta dopo volta, figuraccia dopo figuraccia, orrore dopo orrore, crescevi, avanzavi, acquisivi capacità e sicurezze.
Invece, a quanto ci indica l'articolo tempestivo e delirante del Corriere.it, oggi gli adolescenti imparano a fare sesso grazie alla Tv. Avete capito bene, alla Televisione.
Aldilà dell'aspetto farneticante - in questo paese la Tv è l'unico punto di riferimento culturale e politico, alla faccia del conflitto di interessi! - sono ancora più preoccupanti le reazioni a questa ferale notizia.
Le leggete nell'articolo.
Nessuno spinge per fare in modo che le famiglie in primo luogo, la scuola in seconda e tutte le strutture formative e di educazione pubbliche in genere, siano in grado di affiancare i giovani in questo delicato passaggio, pianificando con attenzione programmi formativi e corsi ad hoc.
No, anzi. Addirittura si teorizza una formazione e un'educazione dei cosiddetti 'volti noti' che vanno più spesso in Tv e che sono punti di riferimento per il pubblico, anche in tema di materie sessuali e comportamentali.
Cioè si accetta, così senza colpo ferire, il fatto che ormai tutto deve passare attraverso quella maledetta scatola che vomita schifezze 24 ore su 24.
Con qualche marginale osservazione. Il nudo troppo diffuso e i comportamenti ammiccanti sono deleteri per gli adolescenti e per la loro crescita, sessuale in particolare, perché indurrebbero una precocità innaturale e per nulla consapevole. Con la conseguenza, spesso, di rapporti non protetti e quindi pericolosi.
Senza rendersi conto, cari i miei esperti, che la Tv esiste perché è volgare, fa soldi perché riduce la donna a una pietanza per gole assatanate, fa audience solo se il limite viene progressivamente spostato verso il basso.
Quindi come è possibile che il conduttore di oggi, che ammicca, dice sconcezze, palpeggia e irride, possa dall'altra parte essere portatore di messaggi educativi e al passo con le necessità di oggi, questo non è dato di sapere.
Forse si pensava al Tg1 o al Tg4 come 'salotti' deputati alla divulgazione del verbo?
Gli Squali intanto girano nudi per casa ogni volta che lo possono fare, e BiBì cerca di afferrare, ridendo come una pazza!, il pisello di Pilù ogni volta che le si presenta l'occasione.
Disgraziata!
Mi devo preoccupare?
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