martedì 11 ottobre 2016

Libero, ormai

Quando al mattino ti svegli cos'è la prima cosa che fai?
C'è chi si precipita in bagno, c'è chi mette il caffè sul fuoco 'perché' sennò prima non connetto', c'è chi si rivolta nel letto a lungo prima di trovare il coraggio e alzarsi.Io niente di tutto questo. In genere mi alzo quasi subito e la prima cosa che faccio è guardare fuori per capire che tempo fa. Da un po' di tempo dormo senza neanche abbassare la tapparella, quindi è anche più facile. Andare a letto la sera con le luci della città nel buio della notte è una bellissima sensazione di calore e compagnia.Comunque, in questi giorni, alzarsi e guardare fuori, dopo tanta estate prolungata e ossessiva, si assiste a uno splendido autunno che in modo repentino ha preso in mano la situazione, colorando tutto di giallo e marrone e aprendo le porte a grigio in cielo e acqua a secchiate. E soprattutto a un tanto agognato abbassamento delle temperature.

Ma a fronte del cambio di stagione, meraviglioso e inaspettato è tornato il sonno.Sono stati mesi difficilissimi, in cui tutte le notti tra le tre e le quattro mi svegliavo, nell'ansia, travolto da chissà che sensi di colpa e chissà che tensioni. E quasi sempre non trovavo più modo di riaddormentarmi. Notti insonni, notti terribili, in cui i demoni prendono possesso del mondo, in cui non esiste via d'uscita anche per il più banale dei problemi, in cui i ricordi ti schiacciano fino a impedirti di respirare. Forse la notte porta consiglio, ma in questi mesi per me è stata solo messaggera di tensioni e di terribile angoscia.

Bene, e allora?Allora da una settimana il mondo è cambiato. Il sonno sparito ha ripreso ad alimentare il mio povero corpo con il meritato riposo notturno, la mente ha improvvisamente scacciato tutti i demoni che mi stavano massacrando, i ricordi e le malinconie sono sparite come d'incanto, la mente libera come l'aria ha ricominciato a mietere progetti, idee, emozioni e soprattutto ottimismo a piene mani.Curiosa la mente. Sembra quasi che in certi momenti della vita si metta a giocare con te stesso, sfidandoti, facendo provare il sapore amaro del fondo e offrendoti, a un certo, tutti gli strumenti per risalire. Sta a te saperli riconoscere e cogliere. Se non sei capace di farlo sprofondi ulteriormente e poi risalire diventa pressoché impossibile. Ma la mente, e te stesso, non bastano.Serve anche qualcosa, qualcuno da fuori che se non ti aiuta direttamente, inconsapevolmente ti spinge, verso la risalita.E allora arrivano le notti bellissime, le serate serene, le giornate produttive e piene di soddisfazioni. Con in fondo, ma neanche troppo, nuovi progetti, nuove idee, nuovi protagonisti.

Sono più' forte di quanto pensassi. Alla faccia dei gufi.
Sono libero, ormai.

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